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Correva l'anno 1971. Febbraio. A raccontare notizie e curiosità del mondo postale di cinquant’anni fa è la Rassegna Postelegrafonica, rivista mensile fondata nel 1934. Il numero di febbraio lancia uno sguardo oltrecortina con il reportage “La posta sovietica nel 1970”.

Rassegna postelegrafonica
“Che cosa rappresenta concretamente la posta sovietica attuale al servizio di una popolazione di oltre 240 milioni di abitanti?”

Una prima risposta è nei numeri: “31 miliardi di giornali e di riviste; 7 miliardi e 600 milioni di lettere; 168 milioni di pacchi postali consegnati; più di 7 milioni di km percorsi ogni giorno dai mezzi postali equivalenti a 175 volte il giro della terra all’equatore; oltre 322 mila dipendenti”.

L’Unione Sovietica con i suoi 17 milioni di km. quadrati è lo stato più vasto al mondo e – prosegue l’articolo – “se prima della Rivoluzione di ottobre nelle campagne non vi erano praticamente uffici postali, ora i servizi postali messi a disposizione della popolazione si sono moltiplicati di circa 7 volte e contano attualmente 79.500 uffici che assicurano i servizi della posta, del telegrafo e del telefono interurbano”.

Qui, inoltre, si sottoscrivono abbonamenti ai giornali, alle riviste e alle edizioni delle opere letterarie di scrittori sovietici e stranieri che, grazie al sostegno economico dello Stato, vengono consegnati in tempi rapidissimi avvalendosi per il trasporto di aerei a reazione. In questo modo, anche la maggior parte degli abbonati delle regioni orientali riceve giornali e riviste di Mosca e di Leningrado in appena uno o due giorni dopo l’uscita.
Sfruttando i progressi della scienza e della tecnica, infatti, la posta sovietica ha raggiunto importanti risultati nella modernizzazione e nell’automazione delle operazioni e dei processi di lavoro: il centro di smistamento della stazione di Kazan a Mosca ne è un buon esempio anche se non si è ancora giunti alla completa automatizzazione, prevista per la fine del 1971.

Rassegna postelegrafonica Lo testimonia la lavorazione delle corrispondenze: “Si separano in primo luogo le cartoline e le lettere, per la ripartizione secondo i gruppi seguenti: Mosca, altre città, per via aerea, estero, unità militari. La corrispondenza così ripartita è avviata verso le macchine bollatrici (CHM-4A) il cui rendimento è di 15.000 lettere all’ora. L’impiegato ripartitore tratta in media più di 1.800 lettere all’ora. Questo lavoro esige una grande tensione visuale ed una concentrazione dello spirito. Le macchine semiautomatiche costruite in URSS per lo smistamento delle lettere facilitano il lavoro pesante, ma esse non arrivano a sostituire interamente l’uomo. Non si è ancora riusciti ad inventare una macchina che riesca a leggere gli indirizzi.”

Situazione analoga anche per la lavorazione dei pacchi: un’installazione semiautomatica UST-4T composta da 5 macchine supporta il lavoro dell’operatore a cui spetta il controllo di indirizzo e codice cifrato per confermare l’avviamento. Sono oltre 30.000 i pacchi ripartiti ogni giorno con l’aiuto di queste macchine.

Lo smistamento dei giornali e delle riviste è ugualmente modernizzato. Il sistema «Gazeta-2» permette di trasmettere in pochi minuti in dodici grandi città del Paese i sei giornali della capitale: Pravda; Izvestia; Komsomolskaia-Pravda, Troud, Selskaia Jizn, Krasnaia-Zvezda.

Meccanizzazione e automazione toccano anche “l’insieme delle operazioni di registrazione, inventario e controllo dei vaglia delle pensioni e delle altre operazioni fiduciarie eseguite dagli uffici postali”, servizi molto utilizzati dalla popolazione russa. Per dare un’idea, nel 1969 l’ammontare dei vaglia, comprese le pensioni e le fatture trasmesse attraverso la posta, si aggirava sui 70 miliardi di rubli per un totale di 613 milioni di operazioni.

In copertina “XXV Convegno Filatelico Nazionale”
Curiosità “Il celebre postino scrittore premio Nobel, William Faulkner, licenziato dalle poste in U.S.A.”


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