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Poste Italiane

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Corrispondenza Pacchi e Distribuzione

Il mercato postale continua a vivere un periodo di radicale cambiamento legato alla trasformazione digitale che determina, da un lato un continuo calo strutturale dei volumi di corrispondenza tradizionale stimolando la nascita e lo sviluppo di nuovi mercati di comunicazione digitale (e-substitution), dall'altro un aumento dei volumi dei pacchi spediti grazie alla crescita dell’e-commerce abilitando anche sinergie per la proposizione di soluzioni end-to-end nell’ambito della Contract Logistics.
In particolare, per il comparto della corrispondenza, nel 2024 si stima un’ulteriore decrescita strutturale del mercato in termini di volumi (-5,9% rispetto al 2023, a fronte di un leggero incremento a valore, pari al +1,2%).
Nell’ambito del comparto pacchi, continua nel 2024 il trend di crescita del valore di mercato complessivo, con un incremento a ricavi previsto pari al 4% circa rispetto al 2023.

La crescita del comparto continua ad essere trainata dal segmento B2C, grazie all’andamento positivo del commercio elettronico che ha generato nel 2024 acquisti online per un valore pari a 38,2 miliardi di euro, in crescita del 5% rispetto al 2023.
Il continuo sviluppo del mercato eCommerce B2C è sostenuto dalle nuove tendenze emerse negli ultimi anni, in particolare: la rapida ascesa del mercato online dell’usato “Second hand” (il valore economico generato dalla compravendita online dell’usato è stato di 13 miliardi di euro nel 2023, pari al +140% rispetto al 2014), grazie all’avvento di piattaforme online specializzate e al cambiamento delle preferenze dei consumatori (ricerca del risparmio e maggiore consapevolezza verso temi legati alla sostenibilità); l’esigenza dei consumatori di una maggiore flessibilità su tempi e luoghi di delivery, che ha portato ad un aumento della domanda di consegne “Out of Home” (nel 2023 i relativi volumi sono cresciuti di 10 volte rispetto al 2019), supportata dall’espansione delle reti di prossimità su cui i principali Corrieri stanno investendo.

Il mercato della logistica in Italia vede una costante crescita del modello di outsourcing dei servizi logistici da parte degli operatori industriali e commerciali verso soggetti specializzati in grado di coprire l’intera catena del valore.
In particolare, il mercato dei Servizi Logistici Integrati nel 2022 vale circa 13,6 miliardi, in crescita del 14% rispetto all’anno precedente.
Per il 2024 si stima un livello di crescita più contenuto (pari a +2,8%) rispetto a quello registrato lo scorso anno (nel 2023 +6% rispetto al 2022). Atteso nel 2025 un ulteriore rallentamento della crescita. Il mercato, ancorché molto competitivo, è relativamente frammentato. Tuttavia, sono in atto alcuni fenomeni di concentrazione, tipicamente stimolati dai principali player industriali che cercano sinergie di integrazione tra le diverse fasi della filiera.

Servizi Postepay

Gli ultimi dati disponibili , sul mercato italiano delle carte di pagamento nei primi nove mesi 2024 mostrano un transato complessivo nazionale di circa 335 miliardi di euro, in crescita del 7,3% rispetto all’analogo periodo del 2023 e a conferma della continua espansione dei pagamenti digitali in Italia.
Il numero delle transazioni cresce del 14% rispetto ai primi nove mesi 2023 e si attesta a 7,8 miliardi, segno di un utilizzo quotidiano delle carte sempre più consolidato, anche grazie alla maggiore diffusione dei pagamenti digitali da parte degli esercizi commerciali (pagamenti e-commerce e contactless).
Le transazioni con carte di debito crescono del 16% rispetto ai primi nove mesi 2023 confermandosi quelle più utilizzate dagli italiani, con un’incidenza del 61% rispetto al totale delle transazioni e un transato pari a 128 miliardi di euro (+8,6% rispetto all’analogo periodo del 2023) e con un valore medio della transazione di circa 41,5 euro, inferiore di 2,8 euro (-6,3%) rispetto ai livelli dei primi nove mesi del 2023.
In aumento l’utilizzo delle carte di credito, soprattutto per i pagamenti di maggiori importi, che presentano transazioni e transato in crescita, rispettivamente dell’8,8% e del 4,4% rispetto ai primi nove mesi 2023. Anche le carte prepagate registrano una performance positiva (+12% delle transazioni e +6,9% del transato rispetto all’analogo periodo del 2023), merito del costante sviluppo dell’e-commerce e dell’aumento della penetrazione presso i punti fisici.
Al 30 settembre 2024 il numero delle carte attive sul mercato si attesta a 103 milioni, in aumento rispetto a dicembre 2023 (+2,0%): il trend è sostenuto dalle performance delle carte di debito (+2,2% rispetto a dicembre 2023) per un totale di 55 milioni di carte attive. In aumento anche lo stock delle carte prepagate, pari a 34 milioni di pezzi (+2,4% rispetto a dicembre 2023) e delle carte di credito pari a 13,6 milioni di carte attive (+0,6% rispetto a dicembre 2023).

Il mercato della telefonia mobile, si mantiene complessivamente stabile in termini di stock di SIM Human-to-Human (H2H)  rispetto alla fine del 2023 (78,5 milioni di SIM H2H) e pari a 78,6 milioni (+0,2%). In particolare, prosegue la crescita del numero delle SIM degli operatori virtuali (Mobile Virtual Network Operator – MVNO) (+6,6% rispetto alla fine del 2023), mentre si conferma la contrazione dello stock degli operatori storici (-1,0% rispetto alla fine del 2023). Poste Mobile, che rappresenta il 32% dei MVNO, registra una lieve crescita (+1,4% delle SIM H2H rispetto a dicembre 2023) con una quota di mercato pari al 5,5% a settembre 2024 (+0,1% rispetto a dicembre 2023).

Il mercato energetico nel corso del 2024 è stato caratterizzato dalla completa liberalizzazione avvenuta dal 10 gennaio 2024 per il gas e dal 1° luglio 2024 per l’energia elettrica. Gli operatori, attraverso promozioni mirate e campagne di comunicazione, hanno cercato di traghettare quanti più potenziali clienti sulla propria offerta di mercato libero, sollecitando anche coloro che avevano già fatto tale scelta in passato, con conseguente incremento dei tassi di switch.
Nel corso del secondo semestre 2024 il mercato ha mantenuto il trend di graduale risalita dei prezzi avviato nel secondo trimestre dell’anno, invertendo l’andamento del primo trimestre dell’anno, in cui i prezzi avevano raggiunto livelli minimi rispetto gli ultimi due anni. La risalita è dovuta prevalentemente alla permanenza di condizioni geopolitiche incerte (in particolare legate ai conflitti russo-ucraino e israelo-palestinese).
Il livello dei prezzi e della loro volatilità è comunque rimasto significativamente inferiore ai valori registrati nel 2021 e 2022 e 2023 nel pieno della crisi energetica derivante dalla guerra russo-ucraina, dato che i sistemi di gas europeo ed italiano hanno raggiunto una diversificazione degli approvvigionamenti nettamente migliore rispetto allo scenario del 2021. Le importazioni dalla Russia, infatti, sono state compensate con il rafforzamento delle altre vie di importazioni, in particolare tramite il Gas Naturale Liquefatto (GNL) che garantisce maggiore flessibilità rispetto all’importazione via gasdotto. A ciò si aggiunge una riduzione significativa dei consumi di gas europei nel 2023 e 2024, di oltre il 10% rispetto alla media dei cinque anni precedenti.
Tuttavia, il mercato del gas, data la forte crescita degli scambi di Gas Naturale Liquefatto (GNL) via nave, ha assunto sempre più una scala internazionale, garantendo una maggiore diversificazione e al contempo subendo le influenze del contesto geopolitico ed economico internazionale, che  anche nel secondo semestre 2024 è rimasto complesso per via: dei diversi fronti di guerra e di tensione (Ucraina, Israele, Siria, Iran, ecc.), delle incertezze date dall’evoluzione della domanda energetica asiatica e delle dinamiche commerciali tra gli Stati Uniti d’America e il resto del mondo.
Inoltre, nel corso del 2024, i fenomeni meteorologici si sono dimostrati fattori importanti per la volatilità delle quotazioni di gas ed energia elettrica nel mercato europeo, come le ondate di freddo invernale o di caldo estivo, l’intensità del vento per gli impianti eolici, la disponibilità di acqua nei bacini idrici, ecc. a seguito del sempre maggiore apporto delle fonti rinnovabili nel mix energetico, fonti che sono legate alla variabilità delle condizioni meteorologiche.

Servizi Finanziari

Nel corso del 2024 le condizioni dei mercati finanziari sono state nel complesso favorevoli anche per effetto dell’allentamento delle politiche monetarie da parte della FED e BCE, malgrado una fase di forte turbolenza registrata all’inizio del mese di agosto che ha interessato in particolare i mercati azionari ma che, successivamente, si è in larga parte riassorbita. Principali fattori scatenanti sono stati i timori di una recessione negli Stati Uniti, la pubblicazione di dati di bilancio trimestrali deludenti da parte di alcune imprese tecnologiche e le ripercussioni della restrizione monetaria da parte della Banca del Giappone sul mercato valutario. Questi fenomeni sono in larga misura rientrati a seguito della pubblicazione di dati macroeconomici rassicuranti sull’andamento dell’economia statunitense.

Sistema creditizio
Sulla base delle stime disponibili fornite dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI), a fine dicembre 2024 la raccolta da clientela del totale delle banche in Italia, rappresentata dai depositi da clientela residente (in conto corrente, certificati di deposito e pronti contro termine) e dalle obbligazioni, è risultata in aumento del 2,4% su base annua, attestandosi a circa 2.089 miliardi di euro proseguendo nella dinamica positiva registrata da inizio anno (2.041 miliardi di euro a fine dicembre
2023). Tale dinamica è stata il riflesso di un incremento di circa 17 miliardi di euro della raccolta obbligazionaria (+6,8% a/a), e di un aumento sui 12 mesi dei depositi da clientela residente, pari a circa 31 miliardi di euro (+1,7% su base annua).
A dicembre 2024, il costo medio della raccolta bancaria (che comprende il rendimento dei depositi, delle obbligazioni e dei pronti contro termine delle famiglie e società non finanziarie) si è assestato intorno all’1,14% (1,17% al 31 dicembre 2023).

Risparmio gestito
I dati Assogestioni evidenziano per l’Italia, al 31 dicembre 2024 , patrimoni complessivamente pari a 2.499 miliardi di euro, in aumento del 6,9% rispetto ai 2.338 miliardi di euro di fine 2023. Con riferimento alle gestioni di portafoglio, il patrimonio è risultato pari a circa 1.159 miliardi di euro, in crescita del 5,9% rispetto ai 1.095 miliardi di euro al 31 dicembre 2023. Con riferimento alle gestioni collettive, il patrimonio è passato da circa 1.243 miliardi di euro di fine dicembre 2023 a circa 1.340 miliardi di euro di fine dicembre 2024 (+7,8%). Relativamente ai soli fondi comuni di investimento di tipo aperto il patrimonio della clientela, a fine dicembre 2024, si è attestato a circa 1.271 miliardi di euro, in crescita del 10,6% rispetto ai circa 1.149 miliardi di euro a fine dicembre 2023. 
In termini di raccolta netta l’industria del risparmio gestito presenta nel 2024 un saldo positivo di circa 30 miliardi di euro (rispetto ad un saldo negativo di circa 49,6 miliardi di euro del 2023).

Servizi Assicurativi

Ramo Vita 
Nel corso del 2024 il mercato nel business Investimenti e Previdenza ha continuato a risentire, seppur in misura più contenuta, dell’andamento dei tassi di interesse e dei tassi di inflazione ancora elevati, sebbene sia proseguita la tendenza disinflattiva; tale incertezza si è tradotta in particolar modo nell’incremento dei riscatti afferenti principalmente ai prodotti di Ramo III.

Nonostante il contesto di mercato sfidante, Poste Vita ha avuto una performance in controtendenza rispetto al mercato (raccolta netta totale vita  negativa per 3,3 miliardi alla fine del mese di dicembre 2024) con la raccolta netta Investimenti positiva per 1,5 miliardi di euro alla fine di dicembre 2024 (seppur in calo di 1,9 miliardi di euro rispetto al 2023). In particolare, nel corso del 2024, la raccolta lorda dei prodotti di investimento della Compagnia si è attestata a 18 miliardi di euro, in leggero aumento di 0,2 miliardi di euro rispetto all’esercizio 2023 per effetto dell’incremento della raccolta afferente i prodotti Multiramo (+3,7 miliardi di euro) solo parzialmente compensato dal decremento (-3,5 miliardi di euro) della produzione afferente ai prodotti rivalutabili tradizionali.

Al 31 dicembre 2024, il tasso di riscatto è risultato pari al 6,6%, in crescita rispetto al 4,4% rilevato al 31 dicembre 2023, significativamente inferiore rispetto al tasso di riscatto del mercato registrato al 31 dicembre 2024 pari al 10,39.

Il mercato assicurativo Protezione prosegue, anche nei primi nove mesi del 2024, un percorso di robusta crescita in termini di raccolta premi registrando, al 30 settembre 2024, 19,7 miliardi di euro di premi per i rami Danni non auto (+6,6% rispetto al medesimo periodo del 2023), e 14,1 miliardi di euro di premi per i rami Auto (+11,0% rispetto al medesimo periodo 2023), dovuto, oltre che all’evoluzione positiva della domanda, anche a un aumento delle tariffe conseguente all’elevata inflazione degli ultimi anni. Nel contesto descritto, si rileva un’importante crescita anche dei rami Vita di Protezione, con una crescita di mercato pari al 18,3% rispetto al medesimo periodo del 2023.

Si riporta di seguito, il dettaglio della raccolta lorda dei prodotti di investimento e di protezione rispettivamente al 31 dicembre 2024 e al 30 settembre 2024 confrontata rispettivamente con i dati al 31 dicembre 2023 e al 30 settembre 2023.

Infine, relativamente al settore protezione Vita, i prodotti di puro rischio (quali ad esempio TCM, LTC), hanno registrato un’importante crescita rispetto ai primi nove mesi del 2023, pari a 0,3 miliardi di euro (+18,3%).


Ramo danni
Per quanto attiene al mercato dei prodotti di protezione, i premi totali del portafoglio diretto italiano, comprensivo quindi della produzione effettuata nel nostro Paese dalle imprese italiane e dalle rappresentanze di quelle estere, sulla base degli ultimi dati ufficiali disponibili, sono stati pari a 35,5 miliardi di euro alla fine di settembre 2024, in aumento dell’8,8% rispetto al medesimo periodo del 2023, di cui 14,1 miliardi di euro afferente il settore protezione danni auto, 19,7 miliardi di euro il settore protezione danni non auto e per la restante parte (pari a 1,7 miliardi di euro) alla raccolta afferente i prodotti di protezione Vita.
La suddetta crescita pari a 2,9 miliardi di euro è ascrivibile principalmente al settore protezione danni Auto (+1,4 miliardi di euro) per effetto principalmente dell’aumento dei premi del ramo R.C. Auto (+0,9 miliardi di euro) e in parte anche del Ramo Corpi Veicoli Terrestri, che ha registrato un aumento dei premi di 0,5 miliardi di euro, e allo sviluppo del settore protezione danni non auto (+1,2 miliardi di euro).
Con riferimento a quest’ultimo i rami con maggior peso in termini di premi contabilizzati che hanno registrato una variazione positiva nel corso del periodo sono stati: il ramo Infortuni con premi pari a 2.887 milioni di euro, in crescita del 2,8%; il ramo Malattia con premi pari a 3.306 milioni di euro che ha registrato una crescita del 12,1%; il ramo RC generale con premi pari a 3.750 milioni di euro in crescita del 2,1%; il ramo Altri Danni ai beni con volumi pari a 3.210 milioni di euro e una crescita del 5,7%, il ramo Incendio ed elementi naturali con premi pari a 2.485 milioni di euro e un incremento nel periodo pari al 13,0%.
Per quanto riguarda i canali distributivi, quello agenziale si conferma leader con una quota di mercato pari a 71,0% alla fine di settembre 2024 (pari al dato rilevato alla fine del terzo trimestre 2023). I broker insieme alla vendita a distanza rappresentano il secondo canale di distribuzione premi protezione con una quota pari al 12,6% (12,9% alla fine di settembre 2023), mentre gli sportelli bancari e postali rappresentano una quota del 10,7% (10,0% alla fine di settembre 2023). La restante parte pari al 5,7% (6% nell’equivalente periodo del 2023) si riferisce alla raccolta intermediata mediante vendita diretta che registra nei primi nove mesi del 2024 un’incidenza del 5,2% (5,5% registrato alla fine di settembre 2023) e, in secondo luogo, alla raccolta intermediata tramite consulenti finanziari abilitati, che rappresentano a fine settembre 2024 lo 0,5% dei volumi complessivi (pari al dato rilevato nel medesimo periodo del 2023).
 

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