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Controllare le spese e spendere bene Motivazioni, metodi, strumenti.

Controllare le spese e spendere bene

Perché

“Il consumismo è il migliore dei mali”, dichiara l’attore Tom Gore. Nella sua definizione descrive quanto sia dibattuto il tema del “consumo”: da un lato ci sentiamo spinti al consumo e dall’altro ci ripromettiamo di essere più accorti la prossima volta.
La spinta al consumo è forte e i meccanismi che riducono le barriere al consumo sono sempre più diffuse (come il pagamento con mezzi digitali) e la voce nel bilancio diventa sempre più grande.
Non solo, talvolta consumiamo senza sapere se quel consumo rispecchia effettivamente le nostre priorità. Consumiamo perché un amico ci ha consigliato quella certa cosa, siamo diventati abili a fare confronti sui prezzi ma non siamo così abili nel domandarci se quell’acquisto è funzionale alle nostre aspirazioni.
Esistono meccanismi psicologici che condizionano le famiglie al momento del consumo. Infatti, secondo Duesenberry, molti beni vengono acquistati perché costituiscono un "simbolo" nella collettività; non a caso, è dimostrato che il consumo di un soggetto non dipende dal suo reddito (reddito assoluto), ma dalla posizione che quella persona occupa nella società (reddito relativo). I consumatori sono influenzati nelle loro scelte da un "effetto d’imitazione", dovuto all’appartenenza a una determinata classe; per esempio, il dottor Mario Rossi di Roma tende a seguire il tenore di vita degli altri medici di Roma.
Conoscere come sono fatti i consumi, da dove provengono o la loro finalizzazione, permette ad ogni famiglia di gestirli, di programmarli per tempo ed evitare sorprese. Senza controllo si rischia di arrivare a fine anno, o a fine mese, senza avere accantonato a sufficienza per i periodi di necessità. Mentre, controllare le spese serve a creare la struttura adatta a costruire una riserva per gestire gli imprevisti e per accumulare risorse da finalizzare per obiettivi importanti nel futuro.


Cosa

Cominciamo con il dire che i consumi familiari si dividono in 12 macro categorie (ISTAT), che consentono ad ognuno di noi di aggregarle per analizzarle e controllarle. Esse sono:
  1. Prodotti alimentari e bevande analcoliche
  2. Bevande alcoliche e tabacchi
  3. Abbigliamento e calzature
  4. Abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili
  5. Mobili, articoli e servizi per la casa
  6. Servizi sanitari e spese per la salute
  7. Trasporti
  8. Comunicazioni
  9. Ricreazione, spettacoli e cultura
  10. Istruzione
  11. Servizi ricettivi e ristorazione
  12. Altri beni e servizi (es. assicurazione, parrucchiere…)
 
All’interno di queste voci ci sono spese che si ripetono nel tempo, come l’affitto o l’assicurazione dell’auto. In questo caso è importante individuare l’importo e la periodicità (giornaliera, settimanale, mensile o annuale). Poi ci sono spese che variano in base al consumo, come il carburante dell’auto (o la ricarica elettrica), l’abbigliamento o la ristorazione, che sono mutevoli e quindi richiedono una maggiore attenzione nella registrazione. Per finire ci sono gli impegni finanziari, come la rata per un mutuo o per un finanziamento che vanno considerati a parte rispetto ai consumi.
Ad esclusione degli impegni finanziari, ciascuna di queste voci ha una parte “essenziale” e una “secondaria”. La prima è quella a cui difficilmente potremo rinunciare per la nostra sopravvivenza (come ad esempio, pasta e pelati). Tipicamente questa parte pesa il 70%. A completamento ci sono spese secondarie o voluttuarie, su cui vale la pena porre molta attenzione, perché sono quello che, se necessario, possono essere ridotte senza sconvolgere il funzionamento del nucleo familiare.


Come

All’inizio dell’anno si comincia a definire un obiettivo di risparmio, poniamo il 10%. Quindi, sulla base dei propri redditi si definisce il proprio budget (nel nostro esempio il 90%). Si elencano i propri consumi sulla base dell’anno precedente e si mettono in ordine di priorità. Le ultime voci saranno quelle più facilmente sacrificabili. E attenzione, non esistono priorità uguali per tutti, ognuno ha le sue. C’è chi spende tutto il proprio budget in libri e chi in cene al ristorante; non importa il “cosa”, ma importa associare le priorità. In questo modo, se ci saranno emergenze da affrontare, non intaccheremo le voci di spesa più importanti e rinunceremo a quelle meno prioritarie.
Ogni mese, registrando i nostri consumi potremo monitorare il livello di utilizzo del nostro budget fino a fermarci quando si è esaurito. Cosa usare per registrare le nostre spese? C’è che si trova bene con la carta o il calendario appeso in cucina, c’è chi registra tutto su di un foglio elettronico e chi invece in maniera più moderna digita sullo smartphone. È importante che ognuno trovi il suo mezzo che ritiene più idoneo, ma l’importante è provare diverse modalità, fino a che non si trova quella più affine a noi.
E, come in tutte le attività quotidiane, una volta che è entrata nella nostra routine, non potremo farne a meno.
Per finire, è utile capire come procedere per effettuare un taglio dei consumi. Il taglio dei consumi è solo una promessa scritta sulla sabbia, a meno che non si identifichi precisamente il comportamento da modificare che ha ragionevoli probabilità di ridurre i consumi. Ad esempio, “da domani, non uso più l’auto per andare a fare la spesa e per andare al lavoro”. Tale decisione, avrà l’effetto di ridurre le spese di trasporto. Se non si identifica il comportamento da cambiare, rischieremo di riprometterci genericamente di ridurre le nostre spese senza ottenere alcun effetto. Qualche esempio:
  • per ridurre il consumo di elettricità è utile non riempire in eccesso il frigo e aprirlo solo se necessario, spegnere completamente TV e modem, se non vengono utilizzati;
  • per ridurre il consumo di carburante è utile evitare di cercare parcheggio vicino alla destinazione, prima di uscire e prendere le chiavi dell’auto pensare sempre se è possibile usare mezzi alternativi;
  • per ridurre le spese di abbigliamento è utile concentrare gli acquisti nei periodi dei saldi.
 
Questi sono alcuni esempi di comportamenti precisi e ben definiti che potrebbero farvi ridurre i vostri consumi. Ma attenzione, qualsiasi riduzione non dovrebbe fare spazio ad altri consumi ma ad un maggiore risparmio per il proprio futuro e quello dei propri cari.

Riepilogando, per controllare e spendere bene:
  1. definiamo con precisione l’ammontare di consumo che possiamo sostenere (redditi - risparmio);
  2. elenchiamo le voci di spesa per priorità e importo stimato (o recuperato dall’anno precedente);
  3. registriamo i consumi via via che si sostengono;
  4. verifichiamo se siamo in linea con il nostro budget;
  5. se dobbiamo applicare una riduzione di consumo su alcune voci, identifichiamo il comportamento da cambiare e mettiamolo in atto da subito.