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Dall'estero Una nuova direttiva UE rischia di portare qualche turbolenza nel funzionamento del commercio elettronico per i prodotti importati da paesi extra UE, soprattutto dopo Brexit.

Ma quali sono le conseguenze?
1.    La prima conseguenza della direttiva (dir. EU 2017/2455) riguarda la fine della esenzione dal pagamento dell’IVA per i prodotti importati e destinati a consumatori di basso valore. Fino ad ora erano esenti per valori fino a 150 €. Tale direttiva è stata introdotta per una maggior equità, l’Ue ha voluto che l’IVA fosse pagata anche sui prodotti extra-Ue, dal momento che in Europa viene pagata all’acquisto.
Questo comporterà innanzitutto un aumento corrispondente dei prezzi di questi beni. Ma spesso questo costo, che prima non c’era, non è detto che sia da tutti correttamente indicato sul market place.

ATTENZIONE!
Si rischia quindi di scegliere un prodotto a costo solo apparentemente più conveniente di altri; la sorpresa arriverà al momento della consegna che potrebbe essere gravata dall’applicazione dell’IVA non pagata all’importazione, più diritti postali da 1 a 3€.  Sarà il portalettere a chiedere il pagamento della differenza. Se il consumatore non accetta il bene tornerà indietro, con costo a carico dell’operatore postale.

 2.    La seconda conseguenza riguarda le dichiarazioni doganali per i controlli e l’accertamento del valore del bene importato. Questa sarà richiesta ormai per tutti i beni, anche quelli di piccolo valore che prima viaggiavano liberamente e che erano moltissimi. Tutto il sistema logistico postale e doganale viene investito da queste novità in modo molto pesante. Poste ha investito molto per digitalizzare e organizzare nuove infrastrutture nei porti di accesso dei prodotti e lanciato una procedura guidata (IOSS) che gli esportatori potranno utilizzare per anticipare molte operazioni al momento della accettazione dei beni da esportare ma finché non si sarà diffuso e accettato le spedizioni avranno problemi burocratici e ritardi.

MA NON È TUTTO: LE NUOVE REGOLE HANNO UNA RICADUTA IN TERMINI DI TEMPI DI CONSEGNA
Infatti c’è il problema dei prodotti spediti prima della data del 1° luglio 2021 (data di entrata in vigore della direttiva) quando l’IVA non sarà ancora dovuta e arrivati in dogana dopo il 1° luglio ma privi di tutta la documentazione richiesta per essere accettata, sdoganata e consegnata.
E’ possibile che avremo quindi alcune settimane di ingorgo spaventoso dei magazzini postali e doganali e lunghe attese dei consumatori che aspettano i beni acquistati.
Visto che, solo nel nuovo hub vicino Malpensa di Poste Italiane, il traffico è elevato di circa 300.000 oggetti al giorno extra-Ue da sdoganare con il nuovo flusso, ottimizzato insieme all’agenzia delle dogane.
E saranno in larga parte gravate dal pagamento dell’IVA al portalettere.
Quindi, al momento dell’acquisto sulle piattaforme di e-commerce un occhio in più del consumatore informato deve andare alla voce IVA e dei diritti postali, inclusi o meno nel prezzo e assolti dal venditore in partenza della spedizione, per tutti i prodotti acquistati da venditori e mercati extra UE.

NOVITÀ ANCHE IN TEMA DI SICUREZZA
Le spedizioni Extra-Ue, infatti, dovranno ricevere una valutazione in merito alla sicurezza dell’oggetto, mediante un sistema di analisi gestito dalla Commissione Europea (Entry summary declaration), prima del recapito, all’arrivo in europa. Il processo è finalizzato a verificare, nell’interesse del consumatore, eventuali merci non sicure.