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Gestire le emergenze Soluzioni e servizi.

Gestire le emergenze

Perché

Il nostro patrimonio economico e finanziario dovrebbe esserci noto, così come le polizze assicurative, le forme previdenziali, i conti correnti e gli altri luoghi nei quali abbiamo accantonato denaro o investimenti.
Ognuno, naturalmente, ha le proprie forme di ordine mentale ed effettivo. Quello che tuttavia spesso sfugge è che la mappa dei prodotti assicurativi e finanziari di cui disponiamo può rivelarsi di non facile lettura per i nostri cari. Per essere ancora più concreti, immaginiamo per un attimo che ci succeda qualcosa e che il nostro convivente o i nostri i figli si trovino a dover capire con quali soldi pagare le imposte di successione, come entrare in possesso dei nostri beni, quali investimenti sono smobilizzabili e quali no. Abbiamo una forma di rappresentazione che consenta di non perdere soldi e di utilizzare quelli disponibili nel migliore dei modi? E, nel caso dei figli, quali somme devono utilizzare, e per quanto tempo, per evitare che i soldi finiscano prima dell’autonomia economica?
In sintesi, un conto sono i denari, un conto è il loro uso e per rendere la vita meno difficile agli altri dovremmo abituarci a mettere ordine alle nostre finanze rappresentando quali sono, quante sono, dove sono e, soprattutto, cosa farci.
 

Cosa

La messa in ordine dei propri soldi, delle proprietà immobiliari, delle coperture assicurative e di quelle previdenziali impone il passaggio mentale dai prodotti a quello degli usi e, per questo, richiede un primo elenco di emergenze che noi e i nostri cari potremmo essere chiamati ad affrontare. Le emergenze, in questo senso, consistono in eventi fuori dall’ordinario e che richiedono interventi di persone che ci sono care, ma non siamo noi.
Ipotizziamo a tal fine una coppia di persone adulte che hanno dei figli. Quali eventi improvvisi possono mettere in difficoltà i nostri cari? In linea iniziale, gli eventi sono 3: la improvvisa morte, la non autosufficienza, la separazione o la sopravvivenza del nostro coniuge o convivente a noi stessi. Vediamo, in breve, cosa considerare.

La morte improvvisa rende necessario che i nostri cari possano entrare in possesso delle somme delle quali disponiamo in tempi brevi e utilizzando correttamente la fiscalità. I temi da considerare qui sono tre: i tempi, i luoghi, gli usi. Dal punto di vista dei tempi, ad esempio, è bene considerare che entrare in possesso di un immobile significa pagare le relative imposte anticipatamente e che lo smobilizzo dei soldi accantonati nei conti correnti non è immediato. Sui “luoghi” o prodotti nei quali il denaro si trova, ci sono disponibilità economiche che sono accantonate in “strumenti” ai quali intuitivamente non si fa ricorso. Così, sempre a titolo di esempio, le forme pensionistiche in caso di premorienza dell’assicurato restituiscono le somme accantonate sino a quel momento, e rivalutate, agli aventi diritto, ma questa caratteristica non è sempre considerata tempestivamente. C’è, poi, il tema dell’utilizzo sia temporale che di destinazione. Ad esempio, se si è assicurati in caso di morte, quanta parte del capitale assicurato potrà essere prelevata ogni mese perché il capitale duri abbastanza a lungo da consentire l’autonomia economica dei figli?

Anche la non autosufficienza richiede una contabilità separata e una serie di regole da dare. Qui, più in particolare, bisogna comprendere come trasformare dei capitali in una sequenza di flussi mensili abbastanza lunga da non imporre interruzioni nei servizi di assistenza infermieristica o di accompagnamento (es. badanti).

C’è poi, sempre più frequente, la probabilità che ci si possa separare dal proprio coniuge, per motivi di fine del legame affettivo o di vedovanza. Qui, ed è di nuovo un tema di consapevolezza e prevenzione, è necessario comprendere se ogni singolo componente della coppia disponga di sufficienti risorse per vivere serenamente o se vi siano disallineamenti o disequilibri tali da compromettere la stabilità di un membro della precedente unione.

Per questi motivi, simulare cosa potrebbe accadere in caso di emergenza non è per nulla inessenziale ed è una forma di ordine economico che mette in pratica la cura affettiva che abbiamo per le persone che vivono con noi. Avere pieno controllo sulla propria stabilità economica è essenziale non solo nell’ordinarietà, ma soprattutto nella gestione preventiva delle emergenze.
 

Come

Semplificando, ognuno di noi dovrebbe avere una contabilità specifica, denominata proprio “in caso di emergenza”, da lasciare in evidenza nei cassetti delle proprie scrivanie e che riepiloga dove sono i nostri beni e denari, a quanto ammontano, cosa farne, con che sequenza utilizzarli e quale prelievo periodico è possibile effettuare per evitare che le somme finiscano prima del dovuto.

I passi per fare questo sono due.
Il primo consiste meramente in un inventario di tutto ciò di cui si può disporre. In linea generale, l’inventario suddivide i denari risparmiati (investimenti e soldi accantonati in liquidità e riserva), le eventuali proprietà immobiliari ed altre attività quali quote societarie o titoli di credito. A queste disponibilità dovrebbero essere sommate quelle provenienti da assicurazioni, legate tuttavia al verificarsi di un evento specifico (ad esempio, solo in caso di morte si ha diritto al capitale di una assicurazione per il caso di morte). Questo inventario essenziale comprende importi, provenienze, luogo di detenzione, data dell’aggiornamento ed eventuali scadenze.
Il secondo passo, più complesso, consiste nel definire l’utilizzo più efficace delle somme, considerando i tempi, le necessità di spesa una tantum e quelle periodiche, l’eventuale perdita di potere d’acquisto delle somme, i rendimenti dei mercati e i progetti di vita ai quali le somme sono connessi.
Per questo, è utile rivolgersi a un consulente che potremmo incaricare proprio di gestire la nostra economia personale in termini complessivi, nel presente e nel futuro, nell’ordinarietà e nelle emergenze.

Riepilogando, per gestire al meglio eventuali emergenze:
  1. è bene realizzare un inventario completo delle proprie disponibilità economiche, comprensivo delle modalità per entrarne in possesso;
  2. è utile predisporre quadri riepilogativi e “istruzioni per l’uso” che minimizzino le difficoltà per chi ha bisogno di gestire le emergenze economiche tempestivamente;
  3. bisogna abbinare ai denari le modalità di utilizzo consigliate, predisponendo sequenze d’uso e tempi di smobilizzo coerenti con le necessità dei propri cari.