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Gestire la fragilità economica Mettere in sicurezza il proprio bilancio.

Gestire la fragilità economica

Perchè

La fragilità è la tendenza di alcuni materiali a rompersi bruscamente senza che avvengano precedentemente deformazioni e snervamenti. Il concetto si presta molto bene anche in ambito economico e finanziario, perché numerose sono le famiglie che hanno una stabilità economica e finanziaria, ma di fronte ad un evento imprevisto entrano in uno stato di instabilità o addirittura di crisi economica. E non è ragionevole evitare queste ipotesi semplicemente rinviando a momenti economici più favorevoli. Al contrario, la preparazione per le cosiddette “vacche magre” va fatta per tempo, cioè da subito. 
Prendiamo, ad esempio, cosa fanno le aziende: oltre al bilancio (entrate ed uscite) utilizzano un altro strumento che consente di gestire la liquidità, si chiama analisi del cash flow, cioè dei flussi di cassa. Proviamo a fare un esempio estremo ma facilmente comprensibile: se la nostra azienda ricevesse tutti i ricavi alla fine dell’anno, come faremmo a pagare gli stipendi durante l’anno? Come faremmo a sostenere i costi? Ecco che abbiamo appena fatto un’analisi del cash flow, da cui scaturirebbero una serie di azioni per risolvere il problema di liquidità.
E nelle famiglie, cosa accade? In alcuni casi fortunati, uno sbilancio di liquidità viene risolto da un aiuto esterno (i genitori) a costo nullo, in altri casi, invece, è necessario ricorrere ad un intermediario che chiederà un costo da sostenere in base al nostro livello di sostenibilità del debito. In altri casi più complicati, la situazione è di difficile risoluzione. Chi ha vissuto la situazione di ricevere in ritardo uno stipendio ha toccato con mano quello di cui stiamo parlando.
In generale, maggiore è la presenza di entrate variabili, o uscite variabili, e tanto maggiore è la necessità di tutelarsi dai piccoli imprevisti

Cosa

La fragilità economica c’è quando non siamo preparati ad eventi che potrebbero essere semplicemente previsti per tempo e quindi evitati. Gli imprevisti di cui stiamo parlando sono rappresentatati dai disallineamenti tra entrate ed uscite che si vengono a creare mensilmente sul conto corrente. Ci sono mesi in cui i consumi sono maggiori delle entrate, pensiamo ad esempio al mese in cui andiamo in vacanza, oppure al mese in cui dobbiamo pagare le spese condominiali o l’assicurazione dell’auto. Naturalmente non ci sono casi che valgono per tutti, perché ogni spesa e ogni famiglia ha caratteristiche e situazioni specifiche, pertanto, sorge la necessità di effettuare un’attenta analisi e una conseguente gestione della situazione.
Quando si parla di liquidità bisogna considerare un aspetto importante che è l’eccesso di prudenza. È noto che, tra le famiglie che risparmiano, una gran parte delle risorse rimangono in liquidità per gestire eventuali imprevisti (fonte Banca d’Italia), tuttavia, l’errore più comune è quello di tenere troppe risorse in liquidità solo perché si sottovaluta il danno di erosione del potere di acquisto dovuto dall’inflazione (un conto di liquidità non copre l’inflazione) o per la mancanza di un semplice metodo di calcolo per individuare quante risorse sarebbero sufficienti.
 

Come

Ci sono due modalità: la prima è molto semplice, la seconda richiede un’analisi più puntuale. La prima strategia consiste nel calcolare il consumo medio mensile della propria famiglia (poniamo essere 1.000 euro) e moltiplichiamo per 3 questo valore. Il risultato costituisce l’ammontare del fondo di emergenza che dovremmo avere prontamente disponibili. Tale fondo, quindi costituirebbe la liquidità necessaria per fronteggiare una richiesta di anticipo di consumo o un posticipo di una entrata. Le 3 mensilità rappresentano un valore sufficiente per fronteggiare la maggior parte di queste situazioni, naturalmente una visione più prudenziale andrebbe ad aumentare questo valore. L’ISTAT, nelle sue analisi, definisce come “famiglia fragile” quella che, tra i vari elementi, non possiede sufficiente disponibilità per far fronte tre mesi di consumo.
La seconda strategia, molto più precisa, è quella di registrare le entrate mensili e le uscite mensili ed individuare i mesi in cui si possono verificare eventuali deficit (entrate minori dei consumi). Quindi sommare tra di loro questi valori di bilancio di fine mese e quindi individuare la somma necessaria che deve essere accantonata per sopperire ad un possibile sbilancio che si verificherà in un certo mese. Ipotizziamo di avere ad agosto una entrata pari a 1.500 euro ma spese pari a 2.000 (le consuete spese correnti e le ferie), in tal caso dovremmo avere da parte almeno 500 euro per evitare di terminare il mese di agosto e dover chiedere aiuto ad amici, parenti o ad intermediari (tramite un finanziamento). Questo è il cosiddetto “fondo di accantonamento”.
In generale, è opportuno considerare il valore più grande tra il “fondo di emergenza” e il “fondo di accantonamento”.
E se queste risorse non le abbiamo disponibili? Come fare per ridurre la fragilità che abbiamo rilevato? In questo caso, la soluzione più ragionevole è quella di mettere in priorità un risparmio finalizzato alla costituzione del fondo di emergenza (o di accantonamento). La velocità di costituzione di questo fondo dipenderà dalla nostra capacità di generare risparmio mese dopo mese. Ad esempio, se dobbiamo costituire un fondo di emergenza di 3.000 euro e la nostra capacità di risparmio mensile è di 200 euro, impiegheremo 15 mesi per costituire il nostro fondo. Un’attività di taglio di consumi di 200 euro potrebbe raddoppiare la nostra capacità di risparmio a 400 euro mensili e quindi in soli 7 mesi e mezzo riusciremmo a dotarci di un fondo di stabilità adeguato.
 
Riepilogando, per mettere in sicurezza il proprio bilancio è necessario:
  1. individuare il “fondo di emergenza” pari a 2-6 mesi di consumo familiare;
  2. individuare il “fondo di stabilità”, sommando tutti i residui mensili (differenza tra redditi e consumi);
  3. tenere in liquidità risorse pari al valore maggiore tra il fondo di emergenza e il fondo di stabilità;
  4. se non sono disponibili le risorse per colmare la liquidità necessaria, allochiamo in liquidità tutto il risparmio futuro fino al suo completamento.