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Il percorso di studi dei figli o dei nipoti Scelte, precondizioni, costi e strategie di risparmio e investimento.

Il percorso di studio dei figli o dei nipoti

Perché

È noto che in Italia ci sia una bassa natalità e le attenzioni dei genitori (e dei nonni) sono sempre più alte. Non a caso, la maggior parte degli adulti con figli che effettua pianificazione finanziaria per obiettivi di vita, esprime il desiderio di voler risparmiare per coprire le future spese di studio dei propri eredi (fonte Banca d’Italia).
La scelta è razionale e logica e le stesse statistiche confermano che maggiore è il livello di studio, maggiori sono le probabilità di trovare lavoro in tempi rapidi e maggiore è il reddito percepito.
Tuttavia, il tema che desta maggiore interesse nei genitori è quello di capire quanto siano le spese associate al percorso di studio, perché come possiamo ben immaginare, i costi possono essere molto alti. Un altro motivo per il quale è utile approfondire il tema è quello di evitare di cadere nell’errore di sottovalutazione di un costo o sovrastima delle capacità di sostenere la spesa sulla base di una considerazione rivolta al passato: “ci sono riusciti i miei genitori e quindi ci riuscirò anche io”. Il rischio di questo modo di ragionare è quello di costruire aspettative irrealistiche senza adoperarsi per realizzarle, cioè senza risparmiare efficacemente per il raggiungimento di questo specifico obiettivo.


Cosa

Se ci trovassimo a pianificare l’allargamento della famiglia, sarebbe sicuramente utile sapere che mediamente ogni componente aggiuntivo porta con sé un aumento di circa il 30% dei consumi totali familiari. Oltre a questo, è interessante analizzare il percorso educativo che comporta una serie di scelte che spostano le risorse necessarie per istruire un figlio. Vediamole in funzione del livello di studio.
 
  • Nido, dai 0 ai 3 anni. I nidi in Italia sono pubblici o privati e, al netto di eventuali supporti economici da parte dello Stato, la spesa annua è rilevante e si aggira mediamente intorno al 7% dei consumi familiari. Teniamo presente che la quota di genitori che si sono licenziati per accudire i propri figli è di diverse migliaia di persone l’anno e quasi tutte madri.
  • Le scuole materne e primarie pubbliche sono diffuse e coprono largamente il territorio italiano. Tuttavia, va considerato che il costo principale di questa fase di crescita riguarda la mensa che pesa fino al 3,8% dei consumi familiari annui.
  • Durante la frequenza della scuola secondaria di I grado, la spesa è mediamente inferiore a quella della mensa della scuola primaria ed è più distribuita tra libri di testo, dizionari, cancelleria, zaino e astucci: in media il 3% dei consumi familiari per il primo anno e si riduce negli anni successivi.
  • La scuola secondaria di II grado pesa mediamente il 4,4% dei consumi familiari. E la scelta più rilevante è quella dell’indirizzo tra licei, che forniscono strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita della realtà, istituti tecnici e istituti professionali, orientati a formare gli studenti ad arti, mestieri e professioni.
  • Terminiamo con il percorso universitario che risulta diviso tra laurea (3 anni) e laurea magistrale (2 anni aggiuntivi). I costi da sostenere hanno una grande variabilità che dipende principalmente da due fattori: statale/privata e tipologia di alloggio. Le rette di un’università privata sono fino a dieci volte maggiori rispetto all’università statale. Il costo dell’alloggio dipende, invece, dalla tipologia di abitazione: studentato, singola camera o appartamento. E, naturalmente, dalla città che si sceglie.
 
Infine, da valutare attentamente tutti gli aiuti economici da parte dello Stato che, in base al reddito familiare, vanno a supportare e ridurre le barriere di accesso al percorso scolastico per tutti i figli fino all’età di 21 anni, se a carico.


Come

I genitori, e talvolta i nonni, si trovano due momenti cruciali in cui dover effettuare delle scelte precise.
La prima si colloca temporalmente diversi anni prima, laddove ci si trova a dover decidere se a) sperare di riuscire a coprire le spese scolastiche affidandosi al caso, o b) accantonare il risparmio necessario per investirlo ed avere quindi maggiori probabilità di raggiungere l’obiettivo di spesa. In quest’ultimo caso, potremo sfruttare i potenti alleati dell’investimento che sono il tempo e i mercati finanziari. Ricordiamoci che maggiore è il tempo a disposizione e maggiore è il beneficio che ne trarremo al termine dell’investimento. Per fare un esempio, se investissimo 10.000 euro per 10 anni al tasso di rendimento ipotetico del 3%, ci troveremmo con circa il 34% in più: per l’esattezza 13.439 euro. E se anticipassimo l’investimento di 5 anni, alla fine dei 15 anni ci troveremmo oltre il 50% in più di capitale: pari a 15.580 euro. Come dire che, se volessimo maggiori probabilità di pagare l’università a nostro figlio, dovremmo cominciare a investire appena lui esce dall'asilo nido.

La seconda scelta che un genitore si trova a dover compiere nell’arco della vita si colloca temporalmente in prossimità della scelta di indirizzo di studio e/o facoltà del figlio, laddove il ruolo genitoriale impone di tralasciare le aspirazioni proprie per lasciare spazio all’ascolto, all’accoglienza e favorire inclinazioni, capacità e abilità personali del figlio studente. Come diceva lo scrittore giornalista Hodding Carter, “Ci sono due cose durature che possiamo sperare di lasciare in eredità ai nostri figli: le radici e le ali.”

Per ridurre le spese, un’importante indicazione è quella di evitare le marche che fanno lievitare del 30% i costi di abbigliamento, zaini, astucci e affini. In secondo luogo, per i libri di testo, che incidono pesantemente sul budget familiare, è utile valutare il mercato dell’usato, ad esclusione ovviamente delle nuove edizioni. Da ricordare che per essere considerate tali devono avere contenuti aggiornati per oltre il 20%.
La pianificazione del percorso di studio come abbiamo visto ha a che fare con orizzonti temporali lunghi (anni) e quindi è utile effettuare periodicamente il monitoraggio dell’obiettivo educativo, delle preferenze di location, della durata del percorso laurea, di eventuali ulteriori specializzazioni necessarie, che potrebbero modificare le necessità economiche da affrontare nel futuro.
 
Riepilogando, per occuparsi del percorso educativo di un figlio (o di un nipote) consapevolmente:
 
  1. definiamo in largo anticipo le risorse necessarie durante l’intero arco scolastico;
  2. definiamo un ammontare di risparmio congruo a raggiungere gli obiettivi economici;
  3. investiamo il risparmio al fine di farci aiutare dai mercati e dal tempo;
  4. identifichiamo le spese che possiamo ridurre e agiamo subito; 
  5. supportiamo alla scelta il figlio (o nipote) sostenendo scelte che facilitino lo sviluppo personale.