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Prima di indebitarsi Regole base per un indebitamento sostenibile.

Prima di indebitarsi

Perché

Oggi sottoscrivere un mutuo, un finanziamento o una qualsiasi altra forma di debito è considerata una possibilità di facile accesso per tutti. E in effetti, anche se ognuno di noi è caratterizzato da un diverso livello di confidenza nei confronti dei debiti, praticamente tutti, nell’arco della propria vita, hanno occasione di utilizzare almeno una volta, una qualsiasi forma di credito per realizzare un loro desiderio.
Comunque, sia che apparteniamo al gruppo di persone che ritengono il credito un’opzione molto interessante (da utilizzare ogni volta che se ne presenta l’occasione), sia che siamo molto diffidenti e pensiamo sia meglio tenere a distanza qualsiasi debito, è importante considerare sempre alcuni elementi che possono aiutarci ad affrontare una qualsiasi forma d’indebitamento con ragionevole tranquillità.
Così facendo, avremo creato le condizioni per evitare d’incorrere nelle gravi difficoltà che si trovarono ad affrontare centinaia di migliaia famiglie italiane negli anni 2007 e 2008 a seguito delle conseguenze della crisi dei mutui subprime.
 

Cosa

Prima di tutto, dobbiamo ricordarci che gli strumenti di finanziamento servono per anticipare ad oggi l’acquisto di un bene, o di un servizio, per noi importante.
Nelle nostre scelte d’indebitamento, poi, è sempre meglio evitare di fare delle “scelte di massa”; non seguiamo quello che fanno gli amici o i parenti, o i consigli che leggiamo sui giornali. Per fare le cose per bene, è importante considerare la propria condizione oggettiva e soggettiva ed evitare “scorciatoie” apparentemente semplici, ma che possono rivelarsi pericolose o irrazionali.
Tutto questo, perché saremo noi a pagare le rate di restituzione del prestito ed è bene che tutte le valutazioni siano fatte considerando la nostra situazione personale e familiare.
Cosa fare allora? Le migliori prassi dicono che per pianificare correttamente un nuovo debito, dobbiamo procedere secondo dei passi precisi.

Proviamo ad elencarli.
 
  1. Fare un quadro della nostra condizione personale e familiare – Come è strutturato il nostro nucleo familiare? Se abbiamo una compagna o un compagno, siamo uniti in matrimonio o conviviamo? Ci sono dei figli? Se si, quanti anni hanno? Ci sono delle responsabilità economiche anche nei confronti di altre persone che non appartengono al nucleo familiare? Ci sono degli anziani in famiglia (genitori, nonni, ecc.)?
  2. Definire con precisione la nostra situazione economica e finanziaria – Qual è il reddito netto complessivo del nucleo? Quanti sono i portatori del reddito (e quanto conferisce ciascuno di loro)? Ci sono redditi non da lavoro (rendite, vitalizi, affitti, ecc.), e a quanto ammontano? A quanto ammontano i contributi che dobbiamo riconoscere alle eventuali persone che non appartengono al nucleo familiare, e per quanto tempo dovremo riconoscerle? Quali sono i nostri consumi familiari? Qual è il patrimonio immobiliare complessivo? Se abbiamo altri beni, a quanto ammontano? Qual è l’ammontare dei risparmi accumulati nel tempo (e facilmente liquidabili)? Ci sono debiti in corso? Quanti sono e che rate stiamo pagando per ciascuno di loro e per quanto tempo le dovremo pagare ancora? Quali sono i capitali residui ad oggi?
  3. Quantificare nel dettaglio gli obiettivi e i desideri che vogliamo realizzare – Quale sarà la spesa complessiva che dovremo affrontare per ciascuno di questi? Quando vogliamo che si realizzino?  Quale priorità assegniamo a ciascuno di loro?
  4. Calcolare l’importo che dovremo chiedere in prestito.
  5. Confrontare i pro e i contro delle diverse soluzioni disponibili.
  6. Scegliere la soluzione per noi ottimale, valutandone il costo e il rischio.
  7. Fare manutenzione, nel tempo, al piano realizzato.   
Di questi sette passi, i primi quattro sono da affrontare prima di cominciare la ricerca della soluzione per noi ottimale; essi rappresentano, infatti, le basi per la pianificazione consapevole di un nuovo debito.
 

Come

Anche se gli elementi da considerare sembrano molti, non bisogna spaventarsi, in fondo sono le informazioni che ci permetteranno di avere maggiore controllo della nostra situazione economica in presenza di finanziamenti.

Più precisamente:
 
  • la composizione del nucleo familiare ci permette di sapere chi, e per quanto tempo, dovremo tutelare in caso di avventi avversi; è una cosa da considerare sempre, ma ancora più importante in presenza di debiti, soprattutto se di notevole importo, in modo particolare se siamo gli unici portatori di reddito in famiglia;
  • la conoscenza dei flussi di cassa (redditi, consumi, contributi a familiari, impegni finanziari) serve ad avere una idea precisa del risparmio sul quale possiamo effettivamente contare, che non sarà da devolvere tutto al pagamento delle rate dei debiti; una parte servirà a coprire la necessità di tutela e, eventualmente, per la realizzazione di obiettivi, anche futuri, ma che hanno per noi una maggiore priorità. Oltre a ciò, se ci sono degli anziani che apportano il loro reddito in famiglia, è bene che questo non sia considerato perché è un reddito che non sappiamo quando potrebbe venire a mancare;
  • la valutazione del patrimonio (immobiliare, finanziario, altri beni) e l’ammontare dei debiti esistenti ci permettono di comprendere quanto l’indebitamento nel suo complesso “pesa” rispetto ai nostri mezzi;
  • il calcolo del costo effettivo degli obiettivi e dei desideri che vogliamo realizzare ci permetterà di stimare con precisione quanto dovremo chiedere in prestito;
  • il calcolo dell’importo che dovremo chiedere in prestito dovrà essere effettuato secondo un ordine preciso, che recepisce i seguenti principi: 1) sul conto corrente, o comunque in attività facilmente liquidabili, va sempre lasciato un “fondo di emergenza”, che consiste in un importo pari a 2 – 6 mensilità di reddito, (3 mensilità sono quelle normalmente consigliate), per coprire le emergenze che si possono presentare nel tempo; 2) prima di considerare l’acquisto (oggi) di un bene, attraverso un finanziamento, bisogna pianificare il raggiungimento di eventuali altri obiettivi (futuri) che hanno per noi una priorità maggiore.
 

Riepilogando:

  1. ci si indebita per realizzare, oggi, degli obiettivi per noi importanti;

  2. bisogna considerare la struttura del nostro nucleo familiare e delle persone verso le quali abbiamo responsabilità economiche;
  3. è bene considerare con attenzione i flussi di denaro che mensilmente entrano e che escono, a vario titolo;
  4. bisogna considerare l’intero patrimonio di cui disponiamo (immobiliare, mobiliare o altro):
  5. è utile stimare con precisione il costo effettivo dei nostri obiettivi e desideri, collocandoli nel tempo e assegnando loro delle priorità;
  6. bisogna calcolare l’eventuale necessità d’indebitamento (per l’obiettivo da raggiungere oggi), mantenendo un fondo di emergenza e pianificando gli obiettivi (futuri) che hanno maggiore priorità.