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Risparmiare di più Ridurre i consumi senza sacrificarsi, comportamenti e automatismi.

Risparmiare di più

Perché

Fino a qualche decennio fa, il maiale costitutiva per molte famiglie contadine una abbondante riserva di carne e grasso per combattere il freddo e la fatica, ma anche una risorsa da utilizzare come merce di scambio in caso di improvvisa necessità economica. Si narra che da questa consuetudine è sorta, tra il XVIII e il XIX secolo, la tradizione di dare ai salvadanai l'aspetto di un maialetto in coccio (simbolo di lungimiranza e parsimonia), da rompere o sacrificare per soddisfare un desiderio o fare fronte a un'emergenza. Ma come fare per risparmiare e per evitare di riempire quel salvadanaio soltanto di qualche moneta rimasta nel fondo delle tasche di giacche e pantaloni?
Il concetto di risparmio era ben radicato nella cultura italiana del recente passato. Fino al 2012 stazionavamo nei primi posti in Europa. Ma nel tempo questo primato è stato perso e siamo passati, da un 20,7% di risparmio sul reddito familiare del 1995 a valori via via sempre più ridotti degli ultimi anni. E noi quanto risparmio accantoniamo nell’arco di un anno?
Cominciamo subito con il dire che, se non avete una risposta chiara e precisa, è bene proseguire nella lettura, in caso contrario vediamo insieme quali metodi risultano più efficaci.


Cosa

Il risparmio è la differenza tra redditi e consumi, ma attenzione a non farsi fuorviare da questa sottrazione, perché è più corretto dire che i consumi sono la differenza tra reddito e risparmio. Sembra una sottile differenza, in realtà c’è in mezzo un abisso. Sottrarre ai redditi il proprio risparmio, significa avere bene in mente quanto vogliamo risparmiare e solo così avremo buone probabilità di arrivare a fine anno centrando l’obiettivo di risparmio.
Le ricerche in campo psico-comportamentale hanno dimostrato che ragioniamo per cassetti mentali, cioè siamo predisposti a collocare entrate ed uscite in cassetti con un nome. Infatti, se ci pensiamo diamo un peso diverso alle risorse in base alla fonte: un euro guadagnato ha un peso diverso rispetto un euro trovato per strada. Inoltre, diamo un peso diverso in base alla destinazione che ne facciamo: un euro destinato ad una cosa veramente importante avrà maggiore valore rispetto all’euro da usare per qualcosa di irrilevante.
Il risparmio, quindi, non dovrebbe essere visto come una rinuncia, piuttosto come una opportunità. Consumare oggi significa rinunciare a qualcosa di più importante domani. Il piatto della bilancia in questo caso si sposterà dalla gratificazione immediata generata dal beneficio di avere qualcosa ora, ad una maggiore gratificazione futura immaginata. Sarà la nostra immaginazione ad aiutarci ad arricchire la gratificazione futura.


Come

All’inizio dell’anno ci poniamo un obiettivo di risparmio. In letteratura una percentuale facile da applicare e ricordare è il 10%. Naturalmente questo potrebbe essere un numero per chi si trova alle prime armi, poi con il tempo ci si abituerà a modificare questa percentuale in base alle necessità di risorse per i propri obiettivi futuri. Per fare un esempio, significa che appena arriva una entrata (stipendio, busta paga, pagamento di fattura, etc..) dovremmo accantonare il 10% e il restante 90% dedicarlo ai nostri consumi attuali. La formulazione potrebbe essere battezzata con un “paga prima te stesso”. Se la cifra rimanente per i consumi attuali risulta eccessivamente bassa, significa che manca una visione del futuro e c’è una preferenza a “vivere alla giornata”. Se ci pensate è esattamente quello che succede nella maggior parte delle famiglie italiane quando viene aperto un mutuo per l’acquisto di una casa e la rata del mutuo diventa una forma forzosa di risparmio (la rata si deve pagare) a vantaggio di un bene che un giorno sarà completamente nostro.
All’interno della famiglia sarà opportuno coinvolgere tutti i componenti sugli obiettivi prefissati e sui metodi da applicare. Ogni componente dovrà avere una sua quota di responsabilità, in funzione del ruolo e dell’età, ma è importante che obiettivi e metodi siano condivisi.
Per poter rimanere nel budget definito, è necessario compiere una semplice operazione, ma molto efficace: mettere in priorità il risparmio e, successivamente, tutte le voci di consumo. In questo modo, sarà più facile ridurre i consumi delle voci in fondo alla lista se il budget non è sufficiente a coprirle tutte.
L’altro elemento rilevante è definire il motivo per cui stiamo risparmiando. Affermare genericamente di risparmiare per il futuro, ci espone al rischio di subire le mille tentazioni al consumo quotidiano. Un abito nuovo, un paio di scarpe alla moda, un orologio più performante, un “Black Friday” sono in agguato per allontanarci dagli obiettivi strategici, quelli posizionati nel nostro futuro. Quindi, per controbilanciare è utile “finalizzare” il risparmio, cioè dichiarare perché si sta risparmiando. Ad esempio, “Risparmio questi euro per…”: una vacanza speciale, comprare l’auto tra qualche anno o per assicurare gli studi ai figli. Queste motivazioni lotteranno ad armi pari nella nostra mente quando saremo davanti al dilemma “compro oggi o risparmio?”. Il dilemma da porsi più utile dovrebbe suonare così: “Compro oggi e rinuncio a quell’obiettivo nel futuro o mantengo i miei propositi? Le ricerche hanno dimostrato che finalizzare il risparmio e dichiarare il motivo consente di risparmiare il 20% in più rispetto ad una generica promessa di risparmio.
Per evitare di sottoporci al dilemma di risparmiare o spendere, un’altra modalità utile è quella di attivare degli automatismi di risparmio, cioè attivare modalità di risparmio automatiche che evitino l’intervento umano. Ne sono un esempio i piani di accumulo negli investimenti finanziari. Una volta che è stata fatta la scelta iniziale in tutta calma e necessaria ponderazione, non dovremo più sottoporci ad estenuanti lotte intestine tra consumo o risparmio.
Infine, è necessario non fermarsi al piano progettato, ma è opportuno controllare se i consumi (si veda la guida Controllare le spese e spendere bene) sono in linea con quanto previsto e, in presenza di scostamenti, avremo la possibilità di intervenire modificando i comportamenti di consumo.

Riepilogando, per risparmiare consapevolmente:
  1. coinvolgiamo tutti i componenti familiari;
  2. mettiamo in priorità il risparmio e poi i consumi in tutte le sue componenti;
  3. diamo un “nome” al risparmio (cosa voglio fare con quel risparmio?);
  4. attiviamo gli automatismi;
  5. monitoriamo il nostro risparmio nel tempo