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Separarsi e divorziare Leggi, costi, esiti, pianificazione.

Separarsi e divorziare

Perché

“E vissero per sempre felici e contenti”. Ognuno di noi cerca il lieto fine, spesso però le cose vanno diversamente e il finale cambia. Se un tempo separarsi era considerato un evento poco accettabile e tutto sommato raro, oggi le cose sono molto cambiate e separarsi non è più un tabù.
Separazioni e divorzi sono all’ordine del giorno non solo tra le giovani coppie, ma anche tra gli sposi “senior” (le separazioni con almeno uno sposo ultrasessantenne sono quasi raddoppiate nel giro di dieci anni).
I motivi di questo trend sono vari e vanno dall’accettabilità sociale alla difficoltà di ricreare un equilibrio dopo la fine dell’educazione dei figli, alla mancanza di progetti di vita comuni e così via.
Pur trattandosi di un evento sempre più comune, questo non significa che debba essere affrontato con disinvoltura. La fine di un’unione è infatti un momento faticoso che crea dolore, delusione, stress e può creare malesseri e scelte irrazionali, a discapito della stabilità economica presente-futura degli ex coniugi. Ma quali sono i rischi economici a cui si va incontro? E come possiamo gestirli con fermezza e razionalità?
 

Cosa

Quando un’unione finisce, reddito e patrimonio diminuiscono, spesso si dimezzano, mentre le spese tendono ad aumentare, sia quelle una tantum, sia quelle ricorrenti.
Vivere da soli costa di più, perché significa due case, due macchine, due assicurazioni, due carrelli della spesa, spese sanitarie maggiori: se uno dei due sposi si ammala, infatti, chi lo sosterrà?
La domanda principale da porsi è: saremmo in grado di gestire economicamente tutto da soli e affrontare in autonomia spese di grande entità?
Molti di noi, purtroppo, non sono preparati: la maggior parte delle coppie separate si trova infatti a dover gestire problemi finanziari seri. Casa, lavoro, benessere presente e futuro vengono messi a rischio e occorre calma e disciplina economica per gestire al meglio questo nuovo stato.
Ad esempio, in Italia a seguito di una separazione crolla la percentuale di coloro che vivono in una casa di proprietà; diminuisce la percentuale di chi vive in affitto; cresce il numero di donne e uomini separati che si trovano costretti a tornare a vivere con i genitori o che ricorrono a strutture di accoglienza o alloggi impropri.  
Gli impatti non riguardano solo l’abitazione, ma anche il lavoro, che potrebbe dover essere ridotto o, al contrario, aumentato. In seguito ad una separazione, potrebbe infatti servire più tempo libero per gestire i procedimenti legali, per prendersi cura dei figli, per gestire le incombenze di casa o per far fronte ad un’attività prima condivisa con il partner. Tutto questo potrebbe portare ad un sostanzioso calo di reddito che va ben gestito.
Al contrario altre persone, tipicamente i senior, potrebbero dover rimettersi professionalmente in gioco, anche se già pensionati.

Sta di fatto che molte persone colte in contropiede si trovano costrette ad intaccare i risparmi di una vita per far fronte alle nuove spese o a svincolare denaro che non andrebbe toccato, riscattando ad esempio polizze assicurative o sospendendo i versamenti pensionistici.
Separarsi è difficile per tutti, in particolar modo per tutte quelle persone (in gran parte donne) che non dispongono di una propria autonomia economica o non possono contare su una pensione propria, perché certe dell’apporto economico dell’ex partner.
Come evitare di trovarsi nei guai e come affrontare eventuali emergenze economiche?
 

Come

Il primo tema, fondamentale, è quello di cercare di avere una propria autonomia economica.
Ognuno di noi dovrebbe poter contare su entrate reddituali individuali, presenti e future (ossia pensionistiche), perché nella vita “non si sa mai”. Con l’aumento della speranza di vita aumenta infatti anche la probabilità di vivere a lungo: dobbiamo essere sicuri di poter “sopravvivere economicamente”, anche senza l’aiuto del partner.
Se di certo non possiamo prevedere se e quando ci separeremo, possiamo però attrezzarci e costruirci una riserva economica finalizzata a coprire i consumi personali in caso di bisogno. In questo caso il consiglio è quello di avere sempre da parte sul proprio conto corrente almeno 2-6 mensilità di consumi personali.

Fatto questo, occorre comprendere gli impatti della separazione sulla propria salute finanziaria.
Il divorzio richiede, infatti, di sciogliere anche i propri legami finanziari che comprendono conti di risparmio e di investimento, piani pensionistici, proprietà immobiliari e altre proprietà definite durante il matrimonio. In questo caso il consiglio è quello di porre attenzione ai nuovi beneficiari (di polizze assicurative, pensionistiche o lasciti testamentari) e alla modifica di importi e necessità.
Ricordiamoci, inoltre, di riflettere sulla pianificazione immobiliare fatta in precedenza e di rivalutare e modificare i piani immobiliari. Questo spesso comporta revisioni e aggiornamenti alle proprie volontà, in particolare nella designazione del beneficiario del proprio patrimonio.
Un ultimo consiglio è quello, se possibile, di farsi aiutare sia sul piano emotivo (facendosi supportare da amici, parenti, professionisti) sia su quello economico (sono numerose le associazioni specializzate che danno una mano ad affrontare gli aspetti legali ed economico-finanziari legati a separazioni e divorzi).
Sciogliere il proprio matrimonio non è mai una scelta facile; l’auspicio è che, qualunque cosa si scelga di fare, venga fatta con attenzione, calma e consapevolezza.
 
Riepilogando, in caso di separazione o divorzio:
 
  1. prima, durante e dopo: garantirsi una propria autonomia economica;
  2. avere da parte una riserva economica adeguata a gestire gli imprevisti;
  3. porre attenzione ai nuovi beneficiari di polizze assicurative, piani pensionistici o lasciti testamentari, e alla modifica di importi e necessità;
  4. rivalutare e modificare piani immobiliari: fare revisioni e aggiornamenti alle proprie volontà, in particolare nella designazione del beneficiario del proprio patrimonio.