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Poste Italiane

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Era piccola, piccola, così

Dall’Ottocento in poi di cassette di impostazione se ne sono viste di tutti i colori, rosse, gialle, verdi, grigie e di varie forme e dimensioni.

Dall’Ottocento in poi di cassette di impostazione se ne sono viste di tutti i colori, rosse, gialle, verdi, grigie e di varie forme e dimensioni. Hanno affrontato intemperie e sobbalzi e scossoni, viaggi per mare, percorsi urbani appese alle fiancate di tram e di autobus, hanno soggiornato in grandi alberghi.

Al loro esordio, verso la fine dell’Ottocento, con un elevato tasso di analfabetismo, quando a saper leggere e scrivere erano in pochi, non era indispensabile che le cassette fossero tutte e sempre di grandi dimensioni. Anche cassette di piccole dimensioni, dotate di maniglia e di staffe erano preziose, perché le si poteva agganciare alle fiancate di autobus e tram, le si poteva appendere nelle hall di alberghi e centri termali, così che si potesse spedire lettere e cartoline, già affrancate, nelle più varie occasioni.

La cassetta viene svuotata o sostituita nelle varie fermate del treno e la posta subito smistata e incanalata verso la destinazione finale. In modo analogo ci si comportava con le cassette appese a tram o autobus: quando l’autobus o il tram arrivava alla fermata della stazione ferroviaria un impiegato dell’ufficio postale di Poste Ferrovia ritirava la cassetta e la portava in ufficio. Qui solerti addetti smistavano la posta e la consegnavano ai treni in partenza per le varie città. Il loro collega, intanto, aveva già sostituto la cassetta ritirata con un’altra identica e vuota, pronta ad accogliere altre lettere e altre cartoline.

Un’organizzazione di questo tipo si applicava anche alle cassette di impostazione che i viaggiatori trovavano nelle hall di grandi alberghi, specie in rinomate località di villeggiatura o nei centri termali. Nel 1886 la Direzione Generale delle Poste commissiona all’Officina Meccanica di Ettore Calzone 100 cassette mobili al costo complessivo di 2.200 lire. Nel contratto si precisa che debbono essere costruite in lamiera di ferro di prima qualità, lavorate a perfetta regola d’arte, verniciate con colore a olio a due mani e portare dal davanti la leggenda Regie Poste.

Una versione compatta, senza arzigogoli, nel classico rosso delle Poste fa parte della dotazione degli oltre 150 uffici di posta militare da campo che nella Grande Guerra accompagnano e i nostri soldati al fronte. Grazie a questi uffici di posta militare fra il 1915 e il 1918 i nostri soldati ricevono da amici e familiari più di un miliardo e mezzo di lettere e cartoline. Grazie alle piccole cassette di impostazione ne spediscono ben più di due miliardi.

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