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La gestione responsabile dei rifiuti Nel 2017, il 57% dei rifiuti pericolosi è stato destinato al recupero.

La gestione responsabile dei rifiuti, disciplinata dal D.lgs. n. 152 del 2006 (anche noto come “Testo Unico dell’Ambiente”), rappresenta un valore distintivo per Poste Italiane, che si impegna sul tema in maniera consapevole al fine di garantire la prevenzione, ossia la riduzione dei rifiuti prodotti, e il recupero di materia ed energia. Nello svolgimento delle attività aziendali, l’Azienda genera prevalentemente due categorie di rifiuti: assimilabili agli urbani e speciali (pericolosi e non pericolosi).

In riferimento ai rifiuti assimilati agli urbani, Poste Italiane ha sottoscritto con l’AMA, l’Azienda Municipale Ambiente di Roma Capitale, un Protocollo Sperimentale d’Intesa per la raccolta differenziata all’interno delle strutture della Sede Centrale del Complesso Roma Eur attraverso contenitori dedicati. Una parte di questi rifiuti (per esempio carta, plastica) viene direttamente avviata a recupero attraverso operatori autorizzati alla gestione di rifiuti speciali – seguendo, in tal caso, gli stessi adempimenti previsti per i rifiuti speciali e l’Azienda beneficia delle riduzioni della tassa/tariffa stabilite dai regolamenti in vigore.

In ottica di gestione uniforme e creazione di una cultura aziendale, il Gruppo promuove programmi di informazione e formazione volti a sensibilizzare il personale sia sul posto di lavoro sia nella sfera privata in merito all’adozione di comportamenti corretti in fase di conferimento del rifiuto.

Per quanto riguarda, invece, i rifiuti speciali prodotti da Poste Italiane, la quota maggiore è rappresentata dai non pericolosi (es. rifiuti di imballaggi in carta, cartone, plastica, pedane in legno, ecc.). Tuttavia, all’interno di alcuni centri postali e presso i Data Center del Gruppo, in considerazione delle sostanze impiegate, può avere origine la produzione di alcuni rifiuti speciali, i quali rientrano nella categoria di rifiuti speciali pericolosi (es. contenitori di inchiostri per la stampa e reflui di inchiostro). I rifiuti speciali, in linea con quanto previsto dal Testo Unico Ambientale, sono avviati a recupero/ smaltimento nell’ambito di contratti in ciclo passivo che l’Azienda stipula con società autorizzate nel rispetto degli adempimenti attinenti la movimentazione e tracciabilità dei rifiuti (es. formulari, registro carico/scarico, MUD - Modello Unico Dichiarazione Ambientale). Convenzioni di cessioni stipulate in ciclo attivo, invece, governano la quota parte di rifiuti speciali riciclabili che vengono avviati a riciclo/recupero.

Dall’anno 2012, Poste Italiane ha avviato diverse iniziative al fine di passare da una gestione dei rifiuti basata sullo smaltimento in discarica ad un sistema integrato volto alla transizione verso un’economia più forte e circolare, in cui le risorse siano utilizzate in modo più sostenibile.

L’obiettivo di “chiudere il cerchio” del ciclo di vita dei prodotti e di ricavarne il massimo valore si inserisce in un processo più ampio che mira alla graduale eliminazione, a partire dalla fase di acquisto, di prodotti e materiali che a fine vita danno origine a rifiuti pericolosi, privilegiando prodotti analoghi ma maggiormente eco-compatibili. Inoltre, alla luce dell’impegno aziendale teso a garantire una gestione sempre più efficiente e sostenibile dei rifiuti ed alla conseguente riduzione di quelli generati, Poste Italiane ha avviato e mantenuto attivi progetti per il riutilizzo “virtuoso” di beni e apparecchiature/ attrezzature obsolete per l’Azienda, ma dotate ancora di una “seconda vita”. Tali beni come apparecchiature elettroniche obsolete (circa 2500 pezzi) e alcune tipologie di veicoli (circa 250) sono stati sottratti nel 2017 dal ciclo di gestione dei rifiuti e “ceduti” a terzi per il riutilizzo.

Analogamente si è proceduto anche per le attrezzature e gli arredi dismessi della mensa aziendale di Roma, ceduti gratuitamente a primarie organizzazioni del Terzo Settore per il loro riutilizzo nelle mense sociali rivolte alle persone in difficoltà.

In ottica di riduzione degli sprechi alimentari, a partire dal 2012, Poste Italiane aderisce al programma “Siticibo” promosso dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus con lo scopo di recuperare gli alimenti residui della mensa aziendale di Roma Eur.

Il “Pacco Solidale”

In base alla normativa vigente, SDA Express Courier ha l’obbligo di custodire e conservare a proprie spese per un dato periodo di tempo (da 6 a 12 mesi a seconda della tipologia) i cosiddetti “colli anonimi” o “colli abbandonati” non recapitati per cause di forza maggiore, nonché provvedere, al termine del periodo in questione, al loro smaltimento o alla loro distruzione.

SDA Express Courier unitamente alla funzione Responsabilità Sociale d’Impresa di Poste Italiane, ha programmato l’attivazione di un percorso di recupero e riuso a fini sociali dei beni contenuti nei “colli anonimi e abbandonati”.

Il Gruppo Poste Italiane – ad ulteriore conferma della prossimità a famiglie e territori, e della sua diffusa capacità di intercettarne anche i fabbisogni sociali – intende concorrere in maniera organica alla strategia aziendale e societaria, mediante la realizzazione di un’attività sperimentale denominata “Pacco solidale”, volta a rendere disponibili gratuitamente a persone e famiglie in stato di indigenza o di svantaggio sociale i beni costituiti dal contenuto dei pacchi il cui recapito è stato impossibile per cause di forza maggiore;

Sulla base di un’analisi relativa alla tipologia di beneficiari e di diffusione capillare sul territorio, è stata individuata la Caritas, quale partner ideale per la predetta iniziativa con particolare riferimento alla rete nazionale di Empori della Solidarietà che, partendo da quello aperto a Roma, si sono diffusi sull’intero territorio nazionale toccando le 60 unità. Il progetto prevede che la Caritas:
  • metta a disposizione il proprio deposito industriale ed ulteriori spazi nel complesso “Emporio della Solidarietà” di Roma, dove stoccare i beni ricevuti;
  • prenda in carico, selezioni e registri i beni ricevuti, curandone l’effettiva destinazione a fini sociali mediante la successiva riassegnazione e riuso agli utenti degli “Empori Solidali” o, in caso di beni non utilizzabili o necessari a tale scopo o di valore significativo, curarne la vendita a terzi mediante apposite aste o iniziative di raccolta fondi, anche online, con modalità, termini e procedure conformi alla normativa vigente;
  • provveda, ove necessario, agli eventuali adempimenti inerenti gli obblighi di legge relativi allo smaltimento degli stessi;
  • coinvolga le Caritas diocesane, cui afferiscono gli “Empori Solidali” individuati, destinando loro la quota parte di beni ricevuti sulla base del relativo bacino di utenza.

Si prevedono, inoltre, per i beni di maggior pregio e non adatti o necessari ai fini del diretto sostegno degli utenti degli Empori, forme di valorizzazione economica mediante attività di raccolta fondi e vendita a terzi, con apposite “aste solidali”. Tali fondi sono espressamente vincolati all’attivazione di percorsi di riqualificazione professionale e reinserimento lavorativo dei medesimi soggetti svantaggiati attraverso la costituzione di un apposito “fondo”.

È altresì prevista la partecipazione attiva della rete di volontariato aziendale attraverso l’attività di supporto svolta dalla competente funzione Responsabilità Sociale d’Impresa di Poste Italiane.

L’utilizzo del “fondo” potrà prevedere – sempre mediante appositi progetti e percorsi personalizzati da sottoporre all’approvazione del Nucleo di valutazione – anche il finanziamento di eventuali stage formativi o tirocini di inserimento lavorativo presso aziende e società partner di SDA Express Courier S.p.A. rivolti a componenti delle famiglie annoverate quali utenti degli Empori, in particolare disoccupati e inoccupati di lungo periodo per i quali è prossimo il compimento del semestre di ammissione ai servizi degli Empori.