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La transizione verso la carbon neutrality: la strategia di Poste Italiane

 
99% del fabbisogno di energia elettrica
del Gruppo proveniente da fonti 100% rinnovabili
  
21,7 milioni investiti in progetti per ridurre l’impatto ambientale  
 
37% di mezzi green compongono la flotta aziendale
-19% delle emissioni di Gruppo grazie all’efficientamento energetico degli immobili
 
 

 
La transizione verso la carbon neutrality: la strategia di Poste Italiane
 
Poste Italiane è consapevole dei rischi che il cambiamento climatico può comportare per le proprie attività di business e ritiene pertanto importante identificare i potenziali impatti economici derivanti dalle mutazioni climatiche. L’estesa presenza sul territorio e l’impatto derivante dalle proprie attività impongono all’Azienda di adottare un approccio responsabile al fine di diminuire la propria impronta ambientale e contribuire alla transizione low-carbon dell’economia e dell’intero Paese. In questo senso, infatti, in linea con gli obiettivi dell’Accordo sul Clima di Parigi e con il New Green Deal Poste Italiane si impegna a ridurre le proprie emissioni del 30% entro il 2025 e a raggiungere la carbon neutrality entro il 2030, in largo anticipo rispetto alla tempistica definita dall’Unione Europea. Obiettivo dell’Azienda è inoltre quello di diffondere una cultura di tutela dell’ambiente e di incentivare comportamenti consapevoli nell’uso dell’energia, delle risorse idriche e nella gestione dei rifiuti. L’attenzione riservata nei confronti delle tematiche ambientali è condivisa con tutti gli stakeholder di Poste Italiane attraverso la Politica di Sostenibilità Ambientale. Nello specifico, l’impegno del Gruppo si concretizza nella decarbonizzazione degli immobili e della logistica, attuando una serie di iniziative volte a ridurre il potenziale impatto negativo sull’ambiente.

Infine, il Gruppo Poste Italiane dimostra un impegno concreto nell’allinearsi agli obiettivi climatici europei e internazionali, includendo tale approccio nella gestione delle iniziative di coinvolgimento con i decisori politici e le organizzazioni di categoria. Per maggiori informazioni si rimanda al documento di approfondimento


 
Il Piano di Rinnovo della flotta, già attivato nel 2019 con l’obiettivo di sostituire l’intero parco veicoli impiegati per il recapito dei prodotti postali con mezzi green, è proseguito nel 2022 attraverso misure volte alla riduzione dei consumi energetici, minori emissioni in atmosfera, maggiore sicurezza e maggiore capacità di carico per la consegna. 

I nuovi veicoli garantiranno:
  • una riduzione dei consumi energetici;
  • minori emissioni in atmosfera;
  • una maggiore sicurezza;
  • una maggiore capacità di carico per la consegna.
Al fine di misurare il valore generato dall’introduzione dei nuovi veicoli della flotta, Poste Italiane ha adottato una metodologia di valutazione degli investimenti che unisce la tradizionale prospettiva finanziaria con la prospettiva di sostenibilità, nell’ottica di una pianificazione strategica integrata che consente di creare valore condiviso tra Azienda e territorio.
La figura che segue rappresenta i risultati dell’analisi sotto forma del “True Value bridge”, ovvero la rappresentazione grafica degli impatti netti della flotta green rispetto ad una flotta tradizionale. I valori positivi rappresentano i costi evitati, mentre i valori negativi rappresentano i costi aggiuntivi generati dalla flotta green rispetto a quella as-is.
 
True Value


In accordo al modello calcolato la nuova flotta green genererà valore per la collettività (True Value) pari a +25 €/Mln rispetto alla flotta tradizionale, durante il suo totale periodo di operatività.
In particolare:
 
  • 80% è rappresentato da danni evitati grazie alla riduzione del 40% di emissioni di CO2 rispetto alla flotta as-is;
  • 20% è rappresentato dalla somma di costi evitati grazie alla minore congestione stradale e alla maggior sicurezza dei nuovi veicoli garantite dai nuovi mezzi.

Uscire dalla pandemia con un nuovo Green Deal per l’Italia

A maggio 2020, in risposta alla crisi dettata all’emergenza sanitaria, Poste Italiane, insieme ad altri 110 firmatari tra associazioni, enti ed imprese, ha aderito al Manifesto “Uscire dalla pandemia con un nuovo Green Deal per l’Italia”, promosso dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, che sarà inviato al Governo e ai Parlamentari e ad esponenti delle Istituzioni europee. Tale mobilitazione nasce dalla volontà di rilanciare l’economia in chiave green, dopo il pesante colpo subito dalla pandemia del Covid-19.
 

Green Postal Day 2022

Poste Italiane ha preso parte alla quarta edizione del “Green Postal Day”, iniziativa organizzata dall’International Post Corporation per valorizzare il contributo degli operatori postali alla riduzione delle emissioni di CO2 e alla lotta globale contro i cambiamenti climatici. Poste Italiane è infatti impegnata, insieme ai grandi player della logistica, per lo sviluppo di un’economia e una società più sostenibili, attraverso consegne a emissioni di anidride carbonica sempre minori. L’impegno degli operatori postali ha portato nel 2022 ad una riduzione annuale di oltre il 30% delle emissioni inquinanti collettive e del 30% dei consumi di energia elettrica, rispetto al 2008. Le aziende aderenti al Green Postal Day hanno inoltre ridotto il consumo di energia elettrica aggregato di oltre il 17,5 terawattora. 
L’iniziativa promossa dal settore postale sottolinea l’importanza della collaborazione nell’ottica di scambiare le best practice e stimolare le singole aziende a superare i propri obiettivi iniziali. L’utilizzo di un sistema di misurazione comune ha anche favorito la trasparenza e guidato le scelte in materia di sostenibilità. 
Tale iniziativa contribuisce al raggiungimento degli obiettivi che rientrano nel Piano Strategico “2024 Sustain & Innovate Plus”, in particolare di quelli relativi alla decarbonizzazione della flotta di veicoli aziendali in vista del traguardo zero emissioni fissato per il 2030.
 

European Alliance for a Green Recovery: Poste Italiane in campo per la costruzione di piani di investimento green

I portafogli di BancoPosta Fondi SGR e Poste Vita sono periodicamente sottoposti ad analisi ESG per valutarne il grado di responsabilità sociale, e della carbon footprint, con l’obiettivo di mitigare eventuali rischi. I risultati ottenuti si presentano, sia per BancoPosta Fondi SGR che per Poste Vita, superiori rispetto alla performance ESG dei benchmark di riferimento. 


Climate Action 100+

Poste Italiane, in linea con la strategia di decarbonizzazione e in attuazione delle linee guida per l’esercizio del diritto di voto ed attività di engagement e per l’investimento in settori sensibili, attraverso le partecipate Poste Vita e BancoPosta Fondi SGR è entrato a far parte di Climate Action 100+, un’iniziativa di engagement collaborativo internazionale per sensibilizzare i più grandi emittenti di gas a effetto serra a livello mondiale sulle tematiche del climate change.
Poste Italiane analizza, tra gli altri, i rischi collegati al climate change anche in relazione al lungo periodo. In particolare, il modello di risk management adottato dal Gruppo, considera sia i possibili impatti che i fenomeni legati al cambiamento climatico possono avere sul business di Poste Italiane (impatto indiretto), sia quelli che le attività di Poste Italiane possono avere sul clima (impatto diretto). Il processo di identificazione e valutazione dei rischi e delle modalità di gestione ambientale si estende anche alle controparti, impattando i processi di approvvigionamento e le eventuali operazioni di finanza straordinaria, prevedendo, tra l’altro, l’identificazione dei fornitori e dei partner che possono presentare rischi collegati alla salvaguardia dell’ambiente, anche attraverso un’analisi multidimensionale che prende in considerazione parametri, quali:
 
  • possesso di certificazioni ambientali, di qualità e delle prestazioni energetiche;
  • adozione di sistemi di gestione ambientale;
  • standard etici di comportamento;
  • Criteri Ambientali Minimi (CAM).
 

La corretta identificazione e valutazione dei rischi e delle opportunità “climate-related” è assicurata anche dalle attività di ascolto degli stakeholder. Questi sono coinvolti periodicamente nell’ambito dei Forum Multistakeholder organizzati da Poste Italiane e hanno a disposizione un sistema di segnalazione che consente loro di portare all’attenzione dell’Azienda eventuali rischi percepiti.


Poste Italiane ha ritenuto necessario includere e gestire i rischi emergenti all’interno dei processi di risk management, data la rilevanza degli stessi. I rischi emergenti considerati consistono in eventi esogeni con caratteristiche disruptive che possono influenzare il modello di business su un orizzonte temporale di lungo periodo (fino a 20 anni) e che rappresentano potenziali fattori di cambiamento per il settore e il contesto di riferimento in cui operano le organizzazioni. Solitamente, i rischi emergenti sono caratterizzati da elementi, quali: 
  • incertezza e visibilità: assenza di dati per analizzare il fenomeno e difficoltà nel reperire competenze, conoscenza e consapevolezza in merito agli effetti potenziali che questi hanno sul proprio modello di business;
 
  • timing dei mutamenti: i mutamenti derivano da cambiamenti radicali del contesto esterno di riferimento (socio-ambientale, legislativo, tecnologico, abitudini, ecc.) che alterano i processi sotto diversi punti di vista, in modo distruttivo e non prevedibile;
 
  • complessità gestionale: complessità crescente delle modalità di gestione, relativa all’assenza di azioni di risposta immediate agli eventi derivanti da fattori esogeni fortemente interconnessi e con forti dipendenze sistemiche ed accelerazioni temporali.
Il mancato adeguamento a questi trend comporta la perdita di opportunità di business, riduzione dei ricavi, ricadute quali-quantitative in termini di mix dei propri dipendenti, sanzioni da parte delle Autorità di regolamentazione e controllo. Le tabelle che seguono sintetizzano, per ciascun rischio emergente, i trend provenienti da fattori esogeni, i potenziali impatti significativi per l’Azienda (attraverso l’indicazione delle SBU, delle categorie di rischio, dei pilastri di sostenibilità e dei capitali finanziari e non potenzialmente impattati, nonché attraverso la declinazione dei principali impatti negativi e le opportunità) e le principali modalità di gestione.
 
 
Gestione Rischi emergenti
 
 
  • Invecchiamento della popolazione: aumento della longevità unito al basso tasso di natalità con conseguente modifica sfavorevole a Poste Italiane della distribuzione generazionale della clientela
 
  • Evoluzione della regolamentazione: inasprimento della normativa di riferimento applicabile al business, con particolare riferimento alle variabili ambientali
 
  • Rischio pandemico: effetti negativi sul business di Poste Italiane derivanti dalla diffusione di pandemie a livello globale
 
  • Innovazioni tecnologiche: conseguenze avverse per persone, imprese ed ecosistemi, dovute allo sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative (es. disuguaglianze digitali, concentrazione del mercato digitale, etc.)
 
  • Cyber risk: rischio di incorrere in perdite economico/finanziarie e/o danni reputazionali in seguito al verificarsi eventi accidentali o di azioni dolose inerenti alla sicurezza del sistema informatico (hardware, software, banche dati, dati sensibili, etc.) anche in considerazione del costante incremento dell'utilizzo di sistemi informatici.
 
  • Climate change: possibili impatti negativi che i fenomeni legati al cambiamento climatico possono avere sul business e sulla reputazione di Poste Italiane.
 
  • Evoluzione del sistema dei pagamenti: modifica sfavorevole a Poste Italiane dei comportamenti di acquisto dei consumatori in relazione agli strumenti di pagamento da utilizzare (es. criptovalute, fintech, etc.) anche a causa dell'introduzione di nuove modalità di pagamento.
 
  • Rivoluzione della mobilità: necessità di rivedere i modelli di business e le operazioni di recapito a causa dell'introduzione di nuovi modelli di mobilità, evoluzione tecnologica dei veicoli, sharing mobility.
 
  • Evoluzione del comportamento dei consumatori: cambiamenti delle esigenze e delle aspettative della clientela non in linea con i prodotti e servizi offerti dal Gruppo Poste Italiane, che richiedendo di cogliere in breve tempo tali mutamenti e di rispondere attraverso adattamenti operativi e produttivi anche profondi.
 
  • Instabilità geopolitica: possibili impatti negativi sul business di Poste Italiane dovuti a tensioni geopolitiche e conflitti internazionali e alle relative escalation
Poste Italiane, in accordo con i principali trend normativi e in risposta alle crescenti richieste da parte della comunità finanziaria e dei principali stakeholder, rendiconta le informazioni riguardanti il cambiamento climatico sulla base degli ambiti definiti dalla Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD): Governance, Strategia, Gestione dei Rischi, Metriche e Obiettivi. La TCFD, istituita nel 2015 dal Financial Stability Board (FSB), ha pubblicato una serie di raccomandazioni al fine di assistere le società nella rendicontazione delle informazioni sui rischi e le opportunità che il cambiamento climatico può comportare per le performance aziendali, in modo trasparente e completo.
 
Climate Change Strategy
Al fine di classificare i rischi legati al cambiamento climatico, Poste Italiane prende in considerazione diversi driver – riconducibili a due macro-ambiti (rischi di transizione e rischi fisici). A fronte di tali rischi individuati e associati a ciascun driver, il Gruppo, oltre a definire le opportunità collegate, prevede delle specifiche azioni di mitigazione. Nel processo di valutazione dei rischi, Poste Italiane ha definito un perimetro che prende in considerazione non solo le attività dirette, ma anche le operazioni downstream e upstream, includendo in ultimo i clienti, in quanto principali beneficiari dei prodotti del Gruppo.

Poste italiane sostiene la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio attraverso il suo impegno nella riduzione di emissioni nelle operazioni commerciali comprese nel Piano Industriale, coerentemente al raggiungimento della Carbon Neutrality entro il 2030, e in supporto all’ Accordo di Parigi nella limitazione del riscaldamento globale a 1,5°C. 

Relativamente ai rischi di transizione, considerando le organizzazioni International Energy Agency (IEA) e Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) e la principale letteratura in tema come riferimento, il Gruppo ha eseguito una verifica di diversi scenari per avere un quadro sui potenziali sviluppi futuri. In particolare, Poste Italiane ha impiegato, dopo una valutazione delle possibili alternative, due scenari, IAE 450 e IEA B2DS, ritenuti i più coerenti il lasso temporale previsto per i beni e le attività, e di conseguenza i più adatti al business e agli obiettivi del Gruppo rispetto all’allineamento verso il mantenimento della temperatura globale ad 1,5°C. L’analisi di scenario condotta dall’Azienda, oltre a considerare le ipotesi di base dei modelli, ha preso in considerazione i trend del settore dei trasporti e la stima delle previsioni e dello sviluppo nei prossimi anni. Il Gruppo ha successivamente effettuato delle proiezioni del proprio business volte all’identificazione di rischi e opportunità collegate. Il perimetro dell’analisi ha coinvolto il settore della logistica, includendo, quindi, i trasporti, gli edifici e le strutture, asset chiave per il business dell’Azienda e per l’obiettivo di Carbon Neutrality. A valle delle diverse attività di analisi, i rischi di transizione individuati da Poste Italiane risultano essere i seguenti: evoluzione normativa, evoluzione del mercato, evoluzione tecnologica e innovazione, reputazione. 


 
 
1. EVOLUZIONE NORMATIVA (1)
 
 
RISCHIO POTENZIALI IMPATTI SIGNIFICATIVI PER POSTE ITALIANE PRINCIPALI AZIONI E STRUMENTI PER LA GESTIONE DEL RISCHIO
Inasprimento della normativa in considerazione degli obiettivi legati al cambiamento climatico

Orizzonte temporale: Medio Termine 
 
Pilastri impattati
 
Integrità e trasparenza
 
Lavorare con integrità e trasparenza.
 
 
 
 
 
Impatti negativi:
 
  • Risposta non tempestiva alle richieste dei regolatori in materia ambientale, anche in considerazione della complessità ed eterogeneità operativa del Gruppo Poste Italiane
  • Potenziali sanzioni a seguito di mancati adeguamenti alle normative applicabili
  • Crescente impatto della mancata conformità alle norme sul rischio reputazionale, anche in considerazione del ruolo economico e sociale di Poste Italiane sul territorio
 
Nell’ambito del processo di Compliance Integrata, Poste Italiane esegue un monitoraggio nel continuo della normativa esterna rilevante per il Gruppo e nella traduzione dell’insieme dei principi normativi nel corpo di regole necessarie a garantirne l’applicazione. L’inventario di tutte le normative rilevanti per il Gruppo è gestito in modo integrato sulla piattaforma GRC dedicata.  

Poste Italiane, inoltre, partecipa ai tavoli tecnici e di lavoro sull’evoluzione normativa, al fine di assicurare l’analisi dell’evoluzione del quadro normativo di riferimento, garantendone il corretto recepimento, nonché rappresentare presso gli organismi nazionali e internazionali la posizione aziendale su tali tematiche, al fine di sostenere il business del Gruppo.
 
Capitali impattati:
 
  Umano
 
 
  Intellettuale
 
 
  Finanziario
Opportunità:
 
  • Potenziali evoluzioni normative a beneficio del business
 
  • Maggiore tempestività rispetto ai competitor nell’adeguamento a normative complesse
 
 

(1) Nell'ambito del rischio di evoluzione normativa, il Gruppo identifica e valuta i rischi legati sia alla normativa attualmente in vigore che ai possibili sviluppi futuri.
 

2. EVOLUZIONE DEL MERCATO
 
RISCHIO
POTENZIALI IMPATTI SIGNIFICATIVI PER POSTE ITALIANE
PRINCIPALI AZIONI E STRUMENTI PER LA GESTIONE DEL RISCHIO

Evoluzione della domanda di mercato, sempre più attento alle tematiche ambientali, che richiede adeguamenti sostanziali dei servizi e prodotti offerti dal Gruppo
 
Orizzonte temporale: Lungo Termine
 
Pilastri impattati
Finanza Sostenibile
Integrazione ESG nelle politiche di investimento;
Integrazione ESG nelle politiche di assicurazione.
 
 
Capitali impattati:
  Umano
  Intellettuale
  Finanziario
  Socio-relazionale
  Naturale
 
Impatti negativi:
  • Inadeguatezza dei prodotti e servizi offerti rispetto alle richieste dei clienti, investitori e altri stakeholder, sempre più guidate dalle tematiche di Sostenibilità
Poste Italiane è impegnata attivamente nello sviluppo di prodotti/servizi esistenti con alternative che tengano conto dei criteri ESG (es. investimenti, assicurazioni) al fine di garantire un’offerta sempre più ampia di prodotti e servizi che integrano elevati standard etici e criteri ambientali. 
I portafogli di BancoPosta Fondi SGR e Poste Vita sono periodicamente sottoposti ad analisi ESG per valutarne il grado di responsabilità sociale, e della carbon footprint, con l’obiettivo di mitigare eventuali rischi. Un esempio è rappresentato dallo sviluppo di soluzioni assicurative che incentivano, da un lato, l’adozione di comportamenti sostenibili e responsabili da parte dei propri assicurati e, dall’altro, contribuiscono a mitigare i rischi ESG. I risultati ottenuti si presentano, sia per BancoPosta Fondi SGR che per Poste Vita, superiori rispetto alla performance ESG dei benchmark di riferimento.
Inoltre, a partire dal 2022 il Gruppo è entrato nel mercato dell’energia con un’offerta 100% green nella luce e 100% compensata in termini CO2 per il gas. Nell’ambito della strategia che il Gruppo Poste Italiane ha avviato al fine di perseguire gli obiettivi definiti in materia di Sostenibilità, acquista particolare rilevanza anche l’integrazione di principi ESG nei processi di investimento, attraverso investimenti in settori che contribuiscono agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (“SDGs”) (es. investimenti in bond inquadrabili nelle categorie “Green”, “Social” e “Sustainable” in linea con gli standard e i principi definiti dall’International Capital Market Association).
Opportunità:
  • Aumento delle opportunità di business dovuto alle variazioni nei bisogni dei consumatori (es. sviluppo di servizi a basse emissioni; sviluppo di prodotti d’investimento e di prodotti assicurativi per l’adattamento al clima)
  • Lancio di prodotti che incentivino la prevenzione e comportamenti responsabili (es. soluzioni di investimento etiche)
  • Reindirizzamento/creazione di nuove aree di business
  • Possibile accesso a nuovi mercati e nuovi segmenti di clientela che necessitano di copertura assicurativa
  • Investimenti in settori che contribuiscono agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (“SDGs”) diffusi a livello internazionale dalle Nazioni Unite
 
3. EVOLUZIONE TECNOLOGICA E INNOVAZIONE 
 
RISCHIO
POTENZIALI IMPATTI SIGNIFICATIVI PER POSTE ITALIANE
PRINCIPALI AZIONI E STRUMENTI PER LA GESTIONE DEL RISCHIO
Mancato adeguamento del proprio modello di business in linea con le evoluzioni tecnologiche necessarie per contenere il fenomeno legato al cambiamento climatico
 
 
Orizzonte temporale: Lungo Termine
 
Pilastri impattati
Transizione green
Impatti ambientali della logistica
Valore al territorio
Supporto allo sviluppo socio-economico del territorio
Innovazione
Innovazione e digitalizzazione di prodotti, servizi e processi.
Customer experience 
Qualità e Customer experience.
Cybersecurity, Sicurezza informatica e Privacy
 
Capitali impattati:
Intellettuale
Finanziario
Fisico-strutturale
Socio-relazionale
Naturale
 
Impatti negativi:
  • Limitata disponibilità di mezzi “green” adeguati all’espletamento delle attività logistiche e di recapito di Poste Italiane
  • Utilizzo di mezzi inquinanti che possono avere impatti negativi sull’ambiente e sulla reputazione di Poste Italiane
  • Investimenti in soluzioni innovative che tuttavia possono avere impatti negativi sull’ambiente, in termini di emissioni inquinanti e consumi energetici
     
 
Opportunità:
  • Gestione più snella ed efficiente delle operations
  • Diminuzione di consumi energetici totali del Gruppo da fonti non rinnovabili (es. combustibili fossili)
  • Abbattimento delle emissioni connesse all’utilizzo dei mezzi che compongono la flotta aziendale
  • Riduzione dei costi
Il sostegno di Poste Italiane nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio è guidato dall’impegno a fissare obiettivi di riduzione delle emissioni e dell’impatto ambientale generato dalle proprie attività, raggiungendo gli obiettivi di Carbon Neutrality entro il 2030. In quest’ottica, a partire dal 2019, il Gruppo ha implementato un Piano di Rinnovo della flotta che prevede la sostituzione dell’intero parco veicoli impiegati per il recapito dei prodotti postali con mezzi “green”.

I risultati di questa politica sono evidenti, in quanto l’Azienda è passata dall’11% di mezzi green del 2016 al 37% del 2022, aumentando più del doppio questa percentuale rispetto al 2021, con l’obiettivo di sostituire l’intera flotta aziendale con mezzi a basse emissioni entro il 2024, determinando una riduzione di CO2 pari a quella di circa 80.000 alberi. Tale impegno viene rafforzato anche in relazione alle iniziative intraprese dal Gruppo a supporto dei Piccoli Comuni. A tal proposito, l’Azienda punta ad offrire servizi ad emissioni zero in 800 piccoli Comuni ed in 35 centri storici entro il 2024. Poste Italiane ha inoltre ampliato la rosa dei servizi offerti grazie all’ingresso nel settore energetico, con un prodotto 100% green, prodotto esclusivamente in Italia da fonti rinnovabili e certificata tramite garanzie d’origine.

Questo progetto permette al Gruppo di correlare le tematiche legate alla transizione green con quelle di innovazione e digitalizzazione, rappresentando al contempo una grande opportunità di sviluppo sostenibile a livello nazionale. Infine, nell’ambito del nuovo Progetto Polis, è prevista la realizzazione presso gli Uffici Postali di interventi improntati alla sostenibilità ambientale e alla crescita sociale delle comunità. In particolare, è prevista l’installazione di 5.000 mila colonnine di ricarica per veicoli elettrici, di 1.000 impianti fotovoltaici che contribuiranno all’abbattimento delle emissioni di CO2 , 1.000 spazi esterni attrezzati per accogliere iniziative culturali, di salute e benessere, e di 4.800 sistemi di smart building e sensori di monitoraggio ambientale. Inoltre, fornendo la possibilità di accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione da uno Sportello Unico e attraverso la realizzazione di spazi di co-working, verranno ridotti gli spostamenti dei cittadini e il conseguente congestionamento di strade e uffici pubblici, permettendo la riduzione delle emissioni di CO2.
 
4. REPUTAZIONE
 
RISCHIO
POTENZIALI IMPATTI SIGNIFICATIVI PER POSTE ITALIANE
PRINCIPALI AZIONI E STRUMENTI PER LA GESTIONE DEL RISCHIO
 
Attività svolte dalla Società o da controparti che possono avere impatti negativi sul clima con conseguenti danni sulla reputazione
 
Orizzonte temporale: Lungo Termine
 
Pilastri impattati
Integrità e trasparenza
Lavorare con integrità e trasparenza
Legalità e
integrazione ESG
nel processo di
approvvigionamento
 
Valore al territorio
Supporto allo sviluppo socio-economico del territorio
Dialogo e trasparenza con le istituzioni
Transizione green
Impatti ambientali degli immobili.
 
Capitali impattati:
Umano
Intellettuale
Finanziario
Fisico-strutturale
Socio-relazionale
Naturale
 
Impatti negativi:
  • Investimenti che possono avere impatti negativi sull’ambiente
  • Utilizzo di fornitori che forniscono beni/servizi con impatti negativi sull’ambiente
  • Focalizzazione dell’attenzione sullo sviluppo della pandemia, con impatti reputazionali dovuti alla riduzione dell’impegno su tematiche ambientali
 
Opportunità:
  • Adesione ad iniziative internazionali legate ad aspetti inerenti al cambiamento climatico
  • Maggiore reattività rispetto ai competitor nel mantenere alta l'attenzione verso le tematiche ambientali pur nel contesto segnato dalla pandemia
Nell’ambito del modello di risk management, il Gruppo considera sia i possibili impatti che i fenomeni legati al cambiamento climatico possono avere sul business di Poste Italiane (impatto indiretto), sia quelli che le attività dell’Azienda possono avere sul
clima (impatto diretto). Il processo di identificazione e valutazione dei rischi e delle modalità di gestione ambientale si estende anche alle controparti (fornitori, business partner, altre società), impattando i processi di approvvigionamento e le eventuali
operazioni di finanza straordinaria, prevedendo, tra l’altro, l’identificazione dei fornitori e dei partner che possono presentare rischi collegati alla salvaguardia dell’ambiente, anche attraverso un’analisi multidimensionale che prende in considerazione parametri, quali: possesso di certificazioni ambientali, di qualità e delle prestazioni energetiche e adozione di sistemi di gestione ambientale, standard etici di comportamento e Criteri Ambientali Minimi (CAM).

La corretta identificazione e valutazione dei rischi e delle opportunità “climate-related” è assicurata anche dalle attività di ascolto degli stakeholder che sono periodicamente coinvolti nell’ambito dei Forum Multistakeholder organizzati da Poste
Italiane. Viene inoltre messo a disposizione un sistema di segnalazione che consente loro di portare all’attenzione dell’Azienda eventuali rischi percepiti.

Poste Italiane, in linea con la strategia di decarbonizzazione e in attuazione delle linee guida per l’esercizio del diritto di voto ed attività di engagement e per l’investimento in settori sensibili,
attraverso le partecipate Poste Vita e BancoPosta Fondi SGR è entrato a far parte di Climate Action 100+, un’iniziativa di engagement collaborativo internazionale per sensibilizzare i più grandi emittenti di gas a effetto serra a livello mondiale sulle tematiche del climate change. Poste Italiane è orientata al perseguimento dello sviluppo sostenibile continuando ad investire in progetti volti al rafforzamento delle iniziative in ambito ESG. Al fine di ridurre gli impatti diretti che le attività di Poste Italiane possono avere sul clima, l’Azienda sta costantemente avanzando nel ricorso a fonti energetiche che non utilizzano combustibili
fossili (es. energia solare da pannelli fotovoltaici sugli immobili) e nella riduzione del consumo energetico (es. sostituzione delle lampade al neon e utilizzo di led), anche al fine di fronteggiare potenziali repentini cambiamenti di prezzi dell’energia. Tra gli altri, Poste Italiane, in coerenza con l’adesione all’Accordo di Parigi e al New Green Deal, si è posta l’ambizioso obiettivo di dare il suo contributo al raggiungimento degli obiettivi internazionali di carbon neutrality entro il 2030, in largo anticipo rispetto alla tempistica definita dall’Unione Europea.

Relativamente alla valutazione dei rischi fisici, la Governance di Poste Italiane dedicata ai rischi e alla sostenibilità, in linea con quanto sviluppato dall’IPCC su scala mondiale in materia di proiezioni climatiche, ha aggiornato la propria metodologia di valutazione del rischio climatico e idrico per avere un quadro chiaro sul rischio e sulla valutazione dei potenziali rischi fisici e delle possibili opportunità. In tal senso, l’Azienda ha effettuato una valutazione puntuale, comprendendo nell’analisi tutti i siti produttivi e di smistamento del Gruppo situati in diverse aree d’Italia.
Nello specifico, Poste Italiane, a seguito di un ampio processo di analisi in cui sono stati valutati i principali Percorsi Rappresentativi di Concentrazione (Representative Concentration Pathways, RCP) di gas serra, e la coerenza di tali percorsi con la durata prevista dei beni e delle attività, ha selezionato due scenari: RCP 2.6 e RCP 8.5. Poste Italiane seleziona l’RCP 2.6 come scenario di riferimento, in ragione della natura ambiziosa delle attività di mitigazione dei rischi previste dal Piano Industriale rispetto al panorama identificato dall’IPCC. Lo scenario RCP 2.6 prospetta un picco delle emissioni in una fase iniziale, per poi diminuire a causa della rimozione attiva dell'anidride carbonica all’interno dell’atmosfera. L’RCP 2.6 è anche conosciuto come RCP 3PD, con riferimento al picco di metà secolo di ~3W/ m² a cui seguirà un declino consistente. In funzione dell’azzeramento delle emissioni di gas serra entro il 2100, questo scenario si avvale di un massiccio intervento in tema di regolamentazione e policy, che porta ad una riduzione quasi immediata delle emissioni di gas serra (GHG). Il Gruppo considera anche lo scenario "RCP 8.5" dell'IPCC, in quanto esemplificativo del worst-case scenario, ovvero della condizione di aumento continuo di emissioni durante il corso del XXI secolo. Il percorso RCP 8.5 deriva da uno scarso sforzo per ridurre le emissioni e rappresenta un fallimento nel frenare il riscaldamento entro il 2100. In merito alle proiezioni climatiche rispetto ai due scenari, infatti, per RCP 8.5 le aree geografiche del Mediterraneo subiranno un incremento di temperatura e una riduzione delle precipitazioni, che andranno ad intensificarsi nella seconda metà del secolo con un trend crescente fino al 2100.

Poste Italiane ha svolto un risk assessment con l’obiettivo di valutare i potenziali impatti derivanti da eventi fisici legati all’evoluzione dei cambiamenti climatici sul business. Il risk assessment ha considerato l’entità del rischio già esistente nei siti e il rischio futuro fino all’anno 2024 (scenario di medio termine), in un’ottica di scenario RCP 2.6 e RCP 8.5. Oltre alle ipotesi di base dei modelli scelti, l’Azienda ha inoltre condotto un ulteriore studio relativo ai dati derivanti dai parametri di precipitazione e di temperatura principali dei diversi scenari, confrontandoli poi con i dati attuali con l’obiettivo di determinare l’importanza della variazione rispetto al rischio esistente nei siti esaminati, in linea con lo scenario RCP 2.6 e tenendo in considerazione le possibili implicazioni del worst case scenario di RCP 8.5. Le proiezioni future dei cambiamenti dei livelli di rischio fisico legati alle catastrofi naturali sono rilevanti in termini strategici, anche se nella maggior parte dei casi non vi è ancora certezza. D’altra parte, è necessario evitare un’eccessiva fiducia in quello che è già noto dalla scienza del clima. Pertanto, la valutazione del rischio di Poste Italiane è adeguata al livello di rischio crescente nel proprio business e operazioni. 

La valutazione dei rischi fisici copre la totalità dei ricavi generati dal Gruppo, pari a, nel 2022, € 11,9 mld delle operazioni esistenti provenienti principalmente dagli Uffici Postali e dagli hub, siti potenzialmente maggiormente impattati da condizioni climatiche estreme. Inoltre, in ottica di orizzonte temporale di lungo termine, in linea con il Piano Industriale e l’obiettivo di Carbon Neutrality al 2030, tutte le nuove operazioni sono sottoposte a risk assessment che tengono in considerazione anche i rischi fisici climatici.


Il risultato di prodotto del risk assessment viene successivamente convertito in giorni potenziali di interruzione dell’attività e poi moltiplicato per il valore in termini di ricavi persi (euro) di un giorno di interruzione dell’attività. I rischi principali che sono emersi dall’analisi di scenario sono quelli relativi agli eventi meteorologici estremi e ai cambiamenti nell’andamento delle precipitazioni. La maggiore gravità degli eventi meteorologici estremi quali piogge, temporali, nevicate e possibili alluvioni o gelate, con conseguenti frane e inondazioni, potrebbe causare interruzioni della produzione, dello smistamento e quindi delle attività logistiche, nonché danni ai siti e maggiori costi logistici. La performance finanziaria del Gruppo, e quindi i risultati e i flussi di cassa sono impattati negativamente dal verificarsi tali danni fisici acuti e dall’interruzione della distribuzione di energia, con un conseguente peggioramento della reputazione e perdita di fiducia da parte dei clienti. Ne sono un esempio le alluvioni verificatesi a Genova nel 2016, 2019 e 2020 a seguito delle quali il Gruppo ha collaborato con le istituzioni nazionali e locali, nonché le più recenti alluvioni verificatesi in Sicilia nel 2018, 2020 e 2021. Tali eventi hanno comportato il danneggiamento degli Uffici Postali di Poste Italiane, con conseguente sospensione dei servizi. Fenomeno di natura simile si è verificato a Ischia nell’ottobre 2022, dove la sede di Poste Italiane ha rappresentato un punto di riferimento per la popolazione, un luogo dove poter incontrare nuovamente i vicini di cui non si avevano notizie e raccogliere le prime informazioni su ciò che era accaduto sul resto dell’isola. 

Proprio in considerazione di una possibile interruzione dell’attività, Poste Italiane ha effettuato un’analisi basata sui propri stabilimenti di produzione e smistamento dislocati in diverse zone d’Italia. In questo modo il Gruppo ha potuto valutare i potenziali impatti finanziari legati agli eventi climatici, rispetto al 2024. I siti con il maggiore impatto finanziario potenziale dovuto alle inondazioni nel 2024 sono situati nelle regioni dell’Italia settentrionale. In particolare, i nuovi hub di Bologna e Landriano sono stati identificati tra i siti a maggior rischio e che comporterebbero consistenti perdite di ricavi in caso di interruzione dell’attività, a causa della loro rilevanza operativa. Relativamente ai rischi fisici, il Gruppo prevede specifiche misure di mitigazione in risposta a condizioni climatiche estreme (es. frane, valanghe, inondazioni, ecc.), di seguito esplicitate all’interno della tabella.
 
5. CONDIZIONI CLIMATICHE ESTREME (2)
RISCHIO
POTENZIALI IMPATTI SIGNIFICATIVI PER POSTE ITALIANE
PRINCIPALI AZIONI E STRUMENTI PER LA GESTIONE DEL RISCHIO
 
Limitazione della produzione, dello smistamento e delle attività logistiche, danni ai siti e maggiori costi logistici a causa di eventi meteorologici estremi come piogge, temporali, nevicate e possibili alluvioni o gelate, con conseguenti frane e inondazioni,
 
Orizzonte temporale: Medio Termine
 
Pilastri impattati
Integrità e trasparenza
Lavorare con integrità e trasparenza
Valore al territorio
Dialogo e trasparenza con le istituzioni
Valorizzazione delle persone
Salute e sicurezza sul lavoro
 
Capitali impattati:
  Umano
  Intellettuale
  Finanziario
  Socio-relazionale


 

Impatti negativi:
  • Limitazioni nell'operatività aziendale dovute a condizioni climatiche esterne con conseguente perdita di ricavi
Opportunità:
 
  • Vantaggi derivanti dalla maggiore affidabilità della catena di fornitura e della migliore capacità di Poste Italiane di operare in varie condizioni rispetto ai competitor
Nell’ambito del modello di risk management, il Gruppo considera sia i possibili impatti che i fenomeni legati al cambiamento climatico possono avere sul business di Poste Italiane, individuando le principali modalità di gestione degli stessi.

Al fine di garantire l'operatività aziendale anche in caso di condizioni climatiche estreme, Poste Italiane ha adottato piani di business continuity e disaster recovery oltre ad azioni finalizzate a prevenire danni fisici alle strutture.

È stata mantenuta la certificazione UNI EN ISO 14001, che consente di gestire in modo sistemico gli aspetti ambientali inerenti ai processi, in ottica di efficienza e miglioramento delle performance ambientali, permettendo di ottenere importanti vantaggi, anche in una logica di sostenibilità

Inoltre, per prevenire possibili ulteriori danni causati da aventi climatici estremi, il Gruppo ha individuato il perimetro normativo per l’avvio del sistema di monitoraggio ambientale per la determinazione della concentrazione media annua di gas radon nell'aria, analizzato sulla base della valutazione del rischio di esposizioni a radiazioni ionizzanti.

Infine, per il coordinamento di attività emergenziali e di ripristino, Poste Italiane intrattiene il dialogo con le Istituzioni (es. Protezione Civile, Difesa Civile) e si intreccia con gli enti preposti e con gli organismi internazionali di protezione e di difesa (es. partecipazione a esercitazioni o altre iniziative, ecc.)

(2) Nell'ambito del rischio legato a condizioni climatiche estreme, il Gruppo identifica e valuta sia i rischi fisici acuti che cronici.