La transizione verso la carbon neutrality: la strategia di Poste Italiane
di energia elettrica del Gruppo proviene da fonti 100% rinnovabili, certificate Garanzie di Origine |
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44% del totale delle emissioni prodotte. |
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Approccio sulla gestione
Governance della Sostenibilità
Performance ambientali 2020
I nuovi veicoli garantiranno:
- una riduzione dei consumi energetici;
- minori emissioni in atmosfera;
- una maggiore sicurezza;
- una maggiore capacità di carico per la consegna.
La figura che segue rappresenta i risultati dell’analisi sotto forma del “True Value bridge”, ovvero la rappresentazione grafica degli impatti netti della flotta green rispetto ad una flotta tradizionale. I valori positivi rappresentano i costi evitati, mentre i valori negativi rappresentano i costi aggiuntivi generati dalla flotta green rispetto a quella as-is.

In accordo al modello calcolato la nuova flotta green genererà valore per la collettività (True Value) pari a +25 €/Mln rispetto alla flotta tradizionale, durante il suo totale periodo di operatività.
In particolare:
- 80% è rappresentato da danni evitati grazie alla riduzione del 40% di emissioni di CO2 rispetto alla flotta as-is;
- 20% è rappresentato dalla somma di costi evitati grazie alla minore congestione stradale e alla maggior sicurezza dei nuovi veicoli garantite dai nuovi mezzi.
Uscire dalla pandemia con un nuovo Green Deal per l’Italia
Green Postal Day 2021
Poste Italiane ha partecipato alla terza edizione del “Green Postal Day”, iniziativa organizzata dall’International Post Corporation per valorizzare il contributo degli operatori postali alla riduzione delle emissioni di CO2 e alla lotta globale contro i cambiamenti climatici. In particolare, il Gruppo, unitamente ad altri 15 operatori postali di tutto il mondo, ha lanciato una campagna volta a mettere in luce i benefici ambientali e commerciali derivanti dall’impegno circa la riduzione delle emissioni.European Alliance for a Green Recovery: Poste Italiane in campo per la costruzione di piani di investimento green
Il Gruppo, in linea con la strategia di sostenibilità ambientale, attraverso le partecipate Poste Vita e BancoPosta Fondi SGR, ha aderito all’iniziativa promossa dal PRI unendosi all’appello rivolto da Stati membri, imprenditori, ricercatori e organizzazioni non governative dell’Unione Europea a sostegno di un Green Recovery Plan per promuovere la costruzione di piani di investimento verdi insieme a più di 50 business leader del settore finanziario e assicurativo e ai fondi di investimento di 10 Paesi europei.
Climate Action 100+
Il Gruppo Poste Italiane, attraverso le partecipate Poste Vita e BancoPosta Fondi SGR, è entrato a far parte di Climate Action 100+, un’iniziativa di engagement collaborativo internazionale senza precedenti per sensibilizzare i più grandi emittenti di gas a effetto serra a livello mondiale sulle tematiche del climate change. L’iniziativa si focalizza sui temi del rischio climatico e della perdita di biodiversità per le attività e mira a mitigare gli effetti del cambiamento climatico causati da settori economici chiave.- possesso di certificazioni ambientali, di qualità e delle prestazioni energetiche;
- adozione di sistemi di gestione ambientale;
- standard etici di comportamento;
- Criteri Ambientali Minimi (CAM).
La corretta identificazione e valutazione dei rischi e delle opportunità “climate-related” è assicurata anche dalle attività di ascolto degli stakeholder. Questi sono coinvolti periodicamente nell’ambito dei Forum Multistakeholder organizzati da Poste Italiane e hanno a disposizione un sistema di segnalazione che consente loro di portare all’attenzione dell’Azienda eventuali rischi percepiti.
Considerata la pervasività dei rischi emergenti, Poste Italiane ha ritenuto necessario inglobare e gestire gli stessi all’interno dei processi di risk management. I rischi emergenti considerati consistono in eventi esogeni con caratteristiche disruptive che possono minacciare il modello di business su un lungo orizzonte temporale (fino a 20 anni) e che sono potenziali game changer per il settore e il contesto di riferimento in cui operano le organizzazioni e solitamente sono caratterizzati da elementi, quali:
- incertezza e visibilità: assenza di dati per analizzare il fenomeno e difficoltà nel reperire competenze, conoscenza e consapevolezza in merito agli effetti potenziali che gli emerging risk hanno sul proprio modello di business;
- timing dei mutamenti: i mutamenti derivano da cambiamenti radicali del contesto esterno di riferimento (socio-ambientale, legislativo, tecnologico, abitudini, ecc.) alterando in modo distruttivo le routine su diversi fronti e con escalation temporali non prevedibili;
- complessità gestionale: complessità crescente delle modalità di gestione. Non vi sono azioni di risposta immediate in quanto gli eventi sono derivanti da fattori esogeni fortemente interconnessi e con forti dipendenze sistemiche ed accelerazioni temporali.



Nei prossimi decenni, un innalzamento delle temperature medie di 3 gradi centigradi rispetto all’epoca preindustriale potrebbe innescare effetti a catena disastrosi. La lotta al cambiamento climatico, dunque, non è una opzione ma una strada obbligata. Risulta, pertanto, necessario considerare tali aspetti nella definizione delle strategie e delle attività operative delle aziende.
Prendendo come riferimento le organizzazioni International Energy Agency (IEA) e Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) e confrontando i vari scenari proposti, il Gruppo ha voluto adottare lo scenario IEA 2DS (Scenario 2°C) in quanto risultato il più adatto al business. Oltre a considerare le ipotesi di base del modello, sono state prese in considerazione i trend del settore dei trasporti e la stima delle previsioni e dello sviluppo nei prossimi anni. A seguito, il Gruppo ha effettuato delle proiezioni aziendali identificando i rischi e le opportunità collegate. A valle dell’analisi, i rischi di transizione individuati da Poste Italiane risultano essere i seguenti: evoluzione normativa, evoluzione del mercato, evoluzione tecnologica e la reputazione. Si specifica che il perimetro delle analisi comprende la logistica includendo, dunque, i trasporti, gli edifici e le strutture, che rappresentano asset chiave per il business dell’Azienda.
RISCHIO | POTENZIALI IMPATTI SIGNIFICATIVI PER POSTE ITALIANE | PRINCIPALI AZIONI E STRUMENTI PER LA GESTIONE DEL RISCHIO |
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Inasprimento della normativa in considerazione degli obiettivi legati al cambiamento climatico
Orizzonte temporale: Medio Termine Pilastri impattati
![]() Lavorare con integrità e trasparenza.
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Impatti negativi:
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Nell’ambito del processo di Compliance Integrata, Poste Italiane esegue un monitoraggio nel continuo della normativa esterna rilevante per il Gruppo e nella traduzione dell’insieme dei principi normativi nel corpo di regole necessarie a garantirne l’applicazione. L’inventario di tutte le normative rilevanti per il Gruppo è gestito in modo integrato sulla piattaforma GRC dedicata.
Poste Italiane, inoltre, partecipa ai tavoli tecnici e di lavoro sull’evoluzione normativa, al fine di assicurare l’analisi dell’evoluzione del quadro normativo di riferimento, garantendone il corretto recepimento, nonché rappresentare presso gli organismi nazionali e internazionali la posizione aziendale su tali tematiche, al fine di sostenere il business del Gruppo. |
Capitali impattati:
![]() ![]() ![]() |
Opportunità:
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RISCHIO
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POTENZIALI IMPATTI SIGNIFICATIVI PER POSTE ITALIANE
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PRINCIPALI AZIONI E STRUMENTI PER LA GESTIONE DEL RISCHIO
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Evoluzione della domanda di mercato, sempre più attento alle tematiche ambientali, che richiede adeguamenti sostanziali dei servizi e prodotti offerti dal Gruppo Orizzonte temporale: Lungo Termine
Pilastri impattati
Capitali impattati:
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Impatti negativi:
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Poste Italiane è impegnata attivamente nello sviluppo di prodotti/servizi esistenti con alternative che tengano conto dei criteri ESG (es. investimenti, assicurazioni) al fine di garantire un’offerta sempre più ampia di prodotti e servizi che integrano elevati standard etici e criteri ambientali.
I portafogli di BancoPosta Fondi SGR e Poste Vita sono periodicamente sottoposti ad analisi ESG per valutarne il grado di responsabilità sociale, e della carbon footprint, con l’obiettivo di mitigare eventuali rischi. Un esempio è rappresentato dallo sviluppo di soluzioni assicurative che incentivano, da un lato, l’adozione di comportamenti sostenibili e responsabili da parte dei propri assicurati e, dall’altro, contribuiscono a mitigare i rischi ESG. I risultati ottenuti si presentano, sia per BancoPosta Fondi SGR che per Poste Vita, superiori rispetto alla performance ESG dei benchmark di riferimento. Nell’ambito della strategia che il Gruppo Poste Italiane ha avviato al fine di perseguire gli obiettivi definiti in materia di Sostenibilità, acquista particolare rilevanza anche l’integrazione di principi ESG nei processi di investimento, attraverso investimenti in settori che contribuiscono agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (“SDGs”) (es. investimenti in bond inquadrabili nelle categorie “Green”, “Social” e “Sustainable” in linea con gli standard e i principi definiti dall’International Capital Market Association). |
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Opportunità:
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RISCHIO
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POTENZIALI IMPATTI SIGNIFICATIVI PER POSTE ITALIANE
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PRINCIPALI AZIONI E STRUMENTI PER LA GESTIONE DEL RISCHIO
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Mancato adeguamento del proprio modello di business in linea con le evoluzioni tecnologiche necessarie per contenere il fenomeno legato al cambiamento climatico
Orizzonte temporale: Lungo Termine
Pilastri impattati
Capitali impattati:
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Impatti negativi:
I
Opportunità:
Riduzione dei costi
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Il sostegno di Poste Italiane nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio è guidato dall’impegno a fissare obiettivi di riduzione delle emissioni nelle operazioni commerciali in linea con il Piano Industriale, raggiungendo la Carbon Neutrality entro il 2030, supportando così l’ambizioso obiettivo dell'Accordo di Parigi di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C. In quest’ottica, a partire dal 2019, il Gruppo ha implementato un Piano di Rinnovo che prevede la sostituzione completa entro il 2022 dell’intero parco veicoli con modelli di nuova generazione a propulsione elettrica, ibrida ed endotermica a basse emissioni, che garantiranno una riduzione dei consumi energetici.
Tra le società del settore utility, Poste Italiane dispone di una delle più grandi flotte di veicoli commerciali 100% elettrici del Paese. È stato realizzato un progetto pilota su alcune città che prevede la consegna di mezzi e pacchi con veicoli totalmente elettrici e dunque ad emissioni zero. Inoltre, in 15 centri città è stato completato il progetto recapito 0 emissioni.
I mezzi ecologici o a basse emissioni attualmente in uso da Poste Italiane sono più di 8.000.
Il Gruppo sta inoltre introducendo in diverse città l’utilizzo di nuovi motocicli elettrici a tre ruote, per rendere ecologica, agevole e sicura la consegna dei pacchi e della corrispondenza da parte di Poste Italiane. I nuovi tricicli sono alimentati elettricamente al 100%, hanno una potenza di 4 kW che garantisce una velocità massima di 45 km/h, in linea con i limiti imposti dal codice della strada nei centri abitati, e sono dotati di un’autonomia energetica di circa 60 km, tale da permettere ai portalettere di consegnare la corrispondenza giornaliera con una sola ricarica.
Per ogni nuovo mezzo Poste Italiane metterà in funzione anche una nuova colonnina elettrica per la ricarica, confermando la volontà di garantire la Sostenibilità ambientale dei territori e permettere una crescente diffusione della propria flotta elettrica in tutte le regioni italiane.
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RISCHIO |
POTENZIALI IMPATTI SIGNIFICATIVI PER POSTE ITALIANE
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PRINCIPALI AZIONI E STRUMENTI PER LA GESTIONE DEL RISCHIO
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Attività svolte dalla Società o da controparti che possono avere impatti negativi sul clima con conseguenti danni sulla reputazione
Orizzonte temporale: Lungo Termine
Pilastri impattati
Capitali impattati:
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Impatti negativi:
Opportunità:
Maggiore reattività rispetto ai competitor nel mantenere alta l'attenzione verso le tematiche ambientali pur nel contesto segnato dalla pandemia
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Nell’ambito del modello di risk management, il Gruppo considera sia i possibili impatti che i fenomeni legati al cambiamento climatico possono avere sul business di Poste Italiane (impatto indiretto), sia quelli che le attività dell’Azienda possono avere sul clima (impatto diretto). Il processo di identificazione e valutazione dei rischi e delle modalità di gestione ambientale si estende anche alle controparti (fornitori, business partner, altre società), impattando i processi di approvvigionamento e le eventuali operazioni di finanza straordinaria, prevedendo, tra l’altro, l’identificazione dei fornitori e dei partner che possono presentare rischi collegati alla salvaguardia dell’ambiente, anche attraverso un’analisi multidimensionale che prende in considerazione parametri, quali: possesso di certificazioni ambientali, di qualità e delle prestazioni energetiche e adozione di sistemi di gestione ambientale, standard etici di comportamento e Criteri Ambientali Minimi (CAM).
La corretta identificazione e valutazione dei rischi e delle opportunità “climate-related” è assicurata anche dalle attività di ascolto degli stakeholder che sono periodicamente coinvolti nell’ambito dei Forum Multistakeholder organizzati da Poste Italiane. Viene inoltre messo a disposizione un sistema di segnalazione che consente loro di portare all’attenzione dell’Azienda eventuali rischi percepiti.
Poste Italiane, in linea con la strategia di decarbonizzazione e in attuazione delle linee guida per l’esercizio del diritto di voto ed attività di engagement e per l’investimento in settori sensibili, attraverso le partecipate Poste Vita e BancoPosta Fondi SGR è entrato a far parte di Climate Action 100+, un'iniziativa di engagement collaborativo internazionale per sensibilizzare i più grandi emittenti di gas a effetto serra a livello mondiale sulle tematiche del climate change.
Poste Italiane, contestualmente alla gestione dell’emergenza sanitaria, è orientata al perseguimento dello sviluppo sostenibile continuando ad investire in progetti volti al rafforzamento delle iniziative in ambito ESG. Al fine di ridurre gli impatti diretti che le attività di Poste Italiane possono avere sul clima, l’Azienda sta costantemente avanzando nel ricorso a fonti energetiche che non utilizzano combustibili fossili (es. energia solare da pannelli fotovoltaici sugli immobili) e nella riduzione del consumo energetico (es. sostituzione delle lampade al neon e utilizzo di led), anche al fine di fronteggiare potenziali repentini cambiamenti di prezzi dell’energia. Tra gli altri, Poste Italiane, in coerenza con l’adesione all’Accordo di Parigi e al New Green Deal, si è posta l’ambizioso obiettivo di dare il suo contributo al raggiungimento degli obiettivi internazionali di carbon neutrality entro il 2030, in largo anticipo rispetto alla tempistica definita dall’Unione Europea.
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Per quanto riguarda la valutazione dei rischi fisici, la Governance di Poste Italiane dedicata ai rischi e alla sostenibilità, coerentemente con quanto sviluppato dall’IPCC su scala mondiale in materia di proiezioni climatiche, ha recentemente aggiornato la propria metodologia di valutazione del rischio climatico e idrico al fine di comprendere non solo il rischio ma anche di valutare potenziali rischi fisici ed opportunità. In tale ottica, il Gruppo ha eseguito un’accurata valutazione, includendo nell’analisi tutti i siti produttivi e di smistamento del gruppo situati in diverse aree d’Italia
Nello specifico, Poste Italiane, a seguito di un ampio processo di analisi in cui sono stati valutati i principali Percorsi Rappresentativi di Concentrazione (Representative Concentration Pathways, RCP) di gas serra, e la coerenza di tali percorsi con la durata prevista dei beni e delle attività, ha selezionato due scenari: RCP 2.6 e RCP 8.5. Poste Italiane seleziona l’RCP 2.6 come scenario di riferimento, in ragione della natura ambiziosa delle attività di mitigazione dei rischi previste dal Piano Industriale rispetto al panorama identificato dall’IPCC. Lo scenario RCP 2.6 prospetta un picco delle emissioni in una fase iniziale, per poi diminuire a causa della rimozione attiva dell'anidride carbonica all’interno dell’atmosfera. L’RCP 2.6 è anche conosciuto come RCP 3PD, con riferimento al picco di metà secolo di ~3W/ m² a cui seguirà un declino consistente. In funzione dell’azzeramento delle emissioni di gas serra entro il 2100, questo scenario si avvale di un massiccio intervento in tema di regolamentazione e policy, che porta ad una riduzione quasi immediata delle emissioni di gas serra (GHG). Il Gruppo considera anche lo scenario "RCP 8.5" dell'IPCC, in quanto esemplificativo del worst-case scenario, ovvero della condizione di aumento continuo di emissioni durante il corso del XXI secolo. Il percorso RCP 8.5 deriva da uno scarso sforzo per ridurre le emissioni e rappresenta un fallimento nel frenare il riscaldamento entro il 2100. In merito alle proiezioni climatiche rispetto ai due scenari, infatti, per RCP 8.5 le aree geografiche del Mediterraneo subiranno un incremento di temperatura e una riduzione delle precipitazioni, che andranno ad intensificarsi nella seconda metà del secolo con un trend crescente fino al 2100.
Il Gruppo ha effettuato un risk assessment al fine di valutare i potenziali impatti di eventi fisici legati all'evoluzione dei cambiamenti climatici sul business. Il risk assessment ha considerato l'entità del rischio esistente nei siti e il rischio futuro fino all'anno 2024 (scenario di medio termine), in un’ottica di scenario RCP 2.6 e RCP 8.5. Oltre alle ipotesi di base dei modelli scelti, l’Azienda ha inoltre condotto uno studio relativo ai dati derivanti dai principali parametri di precipitazione e di temperatura degli scenari, confrontandoli poi con i dati attuali con l’obiettivo di determinare l'importanza della variazione rispetto al rischio esistente nei siti esaminati, in linea con lo scenario RCP 2.6 e tenendo in considerazione le possibili implicazioni del worst case scenario di RCP 8.5. Le proiezioni future dei cambiamenti dei livelli di rischio fisico legati alle catastrofi naturali sono rilevanti in termini strategici, anche se nella maggior parte dei casi vi è ancora incertezza. D'altra parte, bisogna anche evitare un'eccessiva fiducia in ciò che è già noto dalla scienza del clima. Pertanto, la valutazione del rischio di Poste Italiane è adeguata al livello di rischio crescente nel proprio business e operazioni. La valutazione dei rischi fisici copre la totalità dei ricavi generati dal Gruppo, pari a, nel 2021, € 11,2 mld delle operazioni esistenti provenienti principalmente dagli Uffici Postali e dagli hub, siti potenzialmente maggiormente impattati da condizioni climatiche estreme. Inoltre, in ottica di orizzonte temporale di lungo termine, in linea con il Piano Industriale e l’obiettivo di Carbon Neutrality al 2030, tutte le nuove operazioni sono sottoposte a risk assessment che tengono in considerazione anche i rischi fisici climatici.
RISCHIO
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POTENZIALI IMPATTI SIGNIFICATIVI PER POSTE ITALIANE
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PRINCIPALI AZIONI E STRUMENTI PER LA GESTIONE DEL RISCHIO
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Limitazione della produzione, dello smistamento e delle attività logistiche, danni ai siti e maggiori costi logistici a causa di eventi meteorologici estremi come piogge, temporali, nevicate e possibili alluvioni o gelate, con conseguenti frane e inondazioni,
Orizzonte temporale: Medio Termine
Pilastri impattati
Capitali impattati:
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Impatti negativi:
Opportunità:
Vantaggi derivanti dalla maggiore affidabilità della catena di fornitura e della migliore capacità di Poste Italiane di operare in varie condizioni rispetto ai competitor
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Nell’ambito del modello di risk management, il Gruppo considera sia i possibili impatti che i fenomeni legati al cambiamento climatico possono avere sul business di Poste Italiane, individuando le principali modalità di gestione degli stessi.
Al fine di garantire l'operatività aziendale anche in caso di condizioni climatiche estreme, Poste Italiane ha adottato piani di business continuity e disaster recovery oltre ad azioni finalizzate a prevenire danni fisici alle strutture. È stata mantenuta la certificazione UNI EN ISO 14001, che consente di gestire in modo sistemico gli aspetti ambientali inerenti ai processi, in ottica di efficienza e miglioramento delle performance ambientali, permettendo di ottenere importanti vantaggi, anche in una logica di sostenibilità Inoltre, per prevenire possibili ulteriori danni causati da aventi climatici estremi, il Gruppo ha individuato il perimetro normativo per l’avvio del sistema di monitoraggio ambientale per la determinazione della concentrazione media annua di gas radon nell'aria, analizzato sulla base della valutazione del rischio di esposizioni a radiazioni ionizzanti. Infine, per il coordinamento di attività emergenziali e di ripristino, Poste Italiane intrattiene il dialogo con le Istituzioni (es. Protezione Civile, Difesa Civile) e si intreccia con gli enti preposti e con gli organismi internazionali di protezione e di difesa (es. partecipazione a esercitazioni o altre iniziative, ecc.) |