La transizione verso la carbon neutrality: la strategia di Poste Italiane
di energia elettrica del Gruppo proviene da fonti 100% rinnovabili, certificate Garanzie di Origine |
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di anidride carbonica risparmiata grazie ai veicoli LNG |
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Approccio sulla gestione
Governance della Sostenibilità
Performance ambientali 2020
I nuovi veicoli garantiranno:
- una riduzione dei consumi energetici;
- minori emissioni in atmosfera;
- una maggiore sicurezza;
- una maggiore capacità di carico per la consegna.
La figura che segue rappresenta i risultati dell’analisi sotto forma del “True Value bridge”, ovvero la rappresentazione grafica degli impatti netti della flotta green rispetto ad una flotta tradizionale. I valori positivi rappresentano i costi evitati, mentre i valori negativi rappresentano i costi aggiuntivi generati dalla flotta green rispetto a quella as-is.

In accordo al modello calcolato la nuova flotta green genererà valore per la collettività (True Value) pari a +25 €/Mln rispetto alla flotta tradizionale, durante il suo totale periodo di operatività.
In particolare:
- 80% è rappresentato da danni evitati grazie alla riduzione del 40% di emissioni di CO2 rispetto alla flotta as-is;
- 20% è rappresentato dalla somma di costi evitati grazie alla minore congestione stradale e alla maggior sicurezza dei nuovi veicoli garantite dai nuovi mezzi.
Uscire dalla pandemia con un nuovo Green Deal per l’Italia
Il Gruppo è firmatario del Manifesto “Uscire dalla pandemia con un nuovo Green Deal per l’Italia”, promosso dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, volto a rilanciare l’economia del Paese in chiave green. L’Azienda ritiene che tale progetto sia la via da seguire per una più forte e duratura ripresa che valorizzi le attività votate alla decarbonizzazione e alla circolarità dei modelli di produzione, distribuzione e consumo.Green Postal Day 2020
Poste Italiane ha partecipato alla seconda edizione del “Green Postal Day”, iniziativa organizzata dall’International Post Corporation per valorizzare il contributo degli operatori postali alla riduzione delle emissioni di CO2 e alla lotta globale contro i cambiamenti climatici, che ha assunto maggiore rilevanza in un contesto di pandemia globale.European Alliance for a Green Recovery: Poste Italiane in campo per la costruzione di piani di investimento green
Il Gruppo, in linea con la strategia di sostenibilità ambientale, attraverso le partecipate Poste Vita e BancoPosta Fondi SGR, ha aderito all’iniziativa promossa dal PRI unendosi all’appello rivolto da Stati membri, imprenditori, ricercatori e organizzazioni non governative dell’Unione Europea a sostegno di un Green Recovery Plan per promuovere la costruzione di piani di investimento verdi insieme a più di 50 business leader del settore finanziario e assicurativo e ai fondi di investimento di 10 Paesi europei.
Climate Action 100+
Il Gruppo Poste Italiane, attraverso le partecipate Poste Vita e BancoPosta Fondi SGR, è entrato a far parte di Climate Action 100+, un’iniziativa di engagement collaborativo internazionale senza precedenti per sensibilizzare i più grandi emittenti di gas a effetto serra a livello mondiale sulle tematiche del climate change. L’iniziativa si focalizza sui temi del rischio climatico e della perdita di biodiversità per le attività e mira a mitigare gli effetti del cambiamento climatico causati da settori economici chiave.
- possesso di certificazioni ambientali, di qualità e delle prestazioni energetiche;
- adozione di sistemi di gestione ambientale;
- standard etici di comportamento;
- Criteri Ambientali Minimi (CAM).
La corretta identificazione e valutazione dei rischi e delle opportunità “climate-related” è assicurata anche dalle attività di ascolto degli stakeholder. Questi sono coinvolti periodicamente nell’ambito dei Forum Multistakeholder organizzati da Poste Italiane e hanno a disposizione un sistema di segnalazione che consente loro di portare all’attenzione dell’Azienda eventuali rischi percepiti.
Considerata la pervasività dei rischi emergenti, Poste Italiane ha voluto inglobare e gestire, tra gli altri, anche il rischio legato al Climate Change all’interno dei processi di risk management del Gruppo quale evento esogeno con caratteristiche disruptive che può minacciare il modello di business su un lungo orizzonte temporale (10-20 anni) e potenziali game changer per il settore e il contesto di riferimento in cui operano le organizzazioni. I rischi emergenti si caratterizzano per i seguenti elementi:
- incertezza e visibilità: assenza di dati per analizzare il fenomeno e difficoltà nel reperire competenze, conoscenza e consapevolezza in merito agli effetti potenziali che gli emerging risk hanno sul proprio modello di business;
- timing dei mutamenti: i mutamenti derivano da cambiamenti radicali del contesto esterno di riferimento (socio-ambientale, legislativo, tecnologico, abitudini, ecc.) alterando in modo distruttivo le routine su diversi fronti e con escalation temporali non prevedibili;
- complessità gestionale: complessità crescente delle modalità di gestione. Non vi sono azioni di risposta immediate in quanto gli eventi sono derivanti da fattori esogeni fortemente interconnessi e con forti dipendenze sistemiche ed accelerazioni temporali.



Nei prossimi decenni, un innalzamento delle temperature medie di 3 gradi centigradi rispetto all’epoca preindustriale potrebbe innescare effetti a catena disastrosi. La lotta al cambiamento climatico, dunque, non è una opzione ma una strada obbligata. Risulta, pertanto, necessario considerare tali aspetti nella definizione delle strategie e delle attività operative delle aziende.
Prendendo come riferimento le organizzazioni International Energy Agency (IEA) e Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) e confrontando i vari scenari proposti, il Gruppo ha voluto adottare lo scenario IEA 2DS (Scenario 2°C) in quanto risultato il più adatto al business. Oltre a considerare le ipotesi di base del modello, sono state prese in considerazione i trend del settore dei trasporti e la stima delle previsioni e dello sviluppo nei prossimi anni. A seguito, il Gruppo ha effettuato delle proiezioni aziendali identificando i rischi e le opportunità collegate. A valle dell’analisi, i rischi di transizione individuati da Poste Italiane risultano essere i seguenti: evoluzione normativa, evoluzione del mercato, evoluzione tecnologica e la reputazione. Si specifica che il perimetro delle analisi comprende la logistica includendo, dunque, i trasporti, gli edifici e le strutture, che rappresentano asset chiave per il business dell’Azienda.
DRIVER DI RISCHIO | IMPATTI NEGATIVI | ORIZZONTE TEMPORALE | PRINCIPALI AZIONI E STRUMENTI PER LA GESTIONE DEL RISCHIO | OPPORTUNITÀ |
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1. Evoluzione normativa |
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medio termine |
Nell’ambito del processo di Compliance Integrata, Poste Italiane esegue un monitoraggio nel continuo della normativa esterna rilevante per il Gruppo e nella traduzione dell’insieme dei principi normativi nel corpo di regole necessarie a garantirne l’applicazione. L’inventario di tutte le normative rilevanti per il Gruppo è gestito in modo integrato sulla piattaforma GRC dedicata. Poste Italiane, inoltre, partecipa ai tavoli tecnici e di lavoro sull’evoluzione normativa, al fine di assicurare l’analisi dell’evoluzione del quadro normativo di riferimento, garantendone il corretto recepimento, nonché rappresentare presso gli organismi nazionali e internazionali la posizione aziendale su tali tematiche, al fine di sostenere il business del Gruppo. |
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2. Evoluzione del mercato |
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Lungo termine | Poste Italiane è impegnata attivamente nello sviluppo di prodotti/servizi esistenti con alternative che tengano conto dei criteri ESG (es. investimenti, assicurazioni) al fine di garantire un’offerta sempre più ampia di prodotti e servizi che integrano elevati standard etici e criteri ambientali. Un esempio è rappresentato dallo sviluppo di soluzioni assicurative che incentivano, da un lato, l’adozione di comportamenti sostenibili e responsabili da parte dei propri assicurati e, dall’altro, contribuiscono a mitigare i rischi ESG. Nell’ambito della strategia che il Gruppo Poste Italiane ha avviato al fine di perseguire gli obiettivi definiti in materia di Sostenibilità, acquista particolare rilevanza anche l’integrazione di principi ESG nei processi di investimento, attraverso investimenti in settori che contribuiscono agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (“SDGs”) (es. investimenti in bond inquadrabili nelle categorie “Green”, “Social” e “Sustainable” in linea con gli standard e i principi definiti dall’International Capital Market Association). |
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3. Evoluzione tecnologica e innovazione |
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Lungo termine |
Nell’ambito del modello di risk management, il Gruppo considera sia i possibili impatti che i fenomeni legati al cambiamento climatico (es. eventi climatici estremi, aumento temperatura, innalzamento livelli dei mari, ecc.) possono avere sul business di Poste Italiane (impatto indiretto), sia quelli che le attività dell’Azienda possono avere sul clima (impatto diretto). Il processo di identificazione e valutazione dei rischi e delle modalità di gestione ambientale si estende anche alle controparti (fornitori, business partner, altre società), impattando i processi di approvvigionamento e le eventuali operazioni di finanza straordinaria, prevedendo, tra l’altro, l’identificazione dei fornitori e dei partner che possono presentare rischi collegati alla salvaguardia dell’ambiente, anche attraverso un’analisi multidimensionale che prende in considerazione parametri, quali: possesso di certificazioni ambientali, di qualità e delle prestazioni energetiche e adozione di sistemi di gestione ambientale, standard etici di comportamento e Criteri Ambientali Minimi (CAM). Tra le società del settore utility, Poste Italiane dispone di una delle più grandi flotte di veicoli commerciali 100% elettrici del Paese. Il Gruppo ha stretto una partnership con Nissan per la fornitura di una nuova flotta di 70 furgoni full electric che si aggiunge ai 1.000 veicoli elettrici Free Duck che ogni giorno, da anni, consegnano la posta nei centri urbani, percorrendo più di 2 milioni di chilometri ed evitando l’emissione di oltre 300 tonnellate di CO2 rispetto all’utilizzo di un tradizionale motociclo. A questo si aggiungono circa 1.700 veicoli a metano, più di 1.000 veicoli GPL e 41 mezzi ibridi. Il Gruppo sta inoltre introducendo in diverse città l’utilizzo di nuovi motocicli elettrici a tre ruote, per rendere ecologica, agevole e sicura la consegna dei pacchi e della corrispondenza da parte di Poste Italiane. I nuovi tricicli sono alimentati elettricamente al 100%, hanno una potenza di 4 kW che garantisce una velocità massima di 45 km/h, in linea con i limiti imposti dal codice della strada nei centri abitati, e sono dotati di un’autonomia energetica di circa 60 km, tale da permettere ai portalettere di consegnare la corrispondenza giornaliera con una sola ricarica. Per ogni nuovo mezzo Poste Italiane metterà in funzione anche una nuova colonnina elettrica per la ricarica, confermando la volontà di garantire la Sostenibilità ambientale dei territori e permettere una crescente diffusione della propria flotta elettrica in tutte le regioni italiane. |
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4. Reputazione |
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Lungo termine |
Poste Italiane, contestualmente alla gestione dell’emergenza sanitaria, è orientata al perseguimento dello sviluppo sostenibile continuando ad investire in progetti volti al rafforzamento delle iniziative in ambito ESG. A tal proposito, nella sua costante attenzione alla Sostenibilità, il Gruppo ha deciso di aderire, insieme ad altri 110 firmatari tra associazioni, enti ed imprese, al Manifesto “Uscire dalla pandemia con un nuovo Green Deal per l’Italia”.
Al fine di ridurre gli impatti diretti che le attività di Poste Italiane possono avere sul clima, l’Azienda sta costantemente avanzando nel ricorso a fonti energetiche che non utilizzano combustibili fossili (es. energia solare da pannelli fotovoltaici sugli immobili) e nella riduzione del consumo energetico (es. sostituzione delle lampade al neon e utilizzo di led), anche al fine di fronteggiare potenziali repentini cambiamenti di prezzi dell’energia. Tra gli altri, Poste Italiane, in coerenza con l’adesione all’Accordo di Parigi e al New Green Deal, si è posta l’ambizioso obiettivo di dare il suo contributo al raggiungimento degli obiettivi internazionali di carbon neutrality entro il 2030, in largo anticipo rispetto alla tempistica definita dall’Unione Europea.
La corretta identificazione e valutazione dei rischi e delle opportunità “climate-related” è assicurata anche dalle attività di ascolto degli stakeholder che sono periodicamente coinvolti nell’ambito dei Forum Multistakeholder organizzati da Poste Italiane. Viene inoltre messo a disposizione un sistema di segnalazione che consente loro di portare all’attenzione dell’Azienda eventuali rischi percepiti. |
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La Governance di Poste Italiane, dedicata ai rischi e alla sostenibilità, ha recentemente aggiornato la metodologia di valutazione del rischio climatico e idrico per meglio comprendere i potenziali rischi così come le opportunità su diversi orizzonti temporali (breve, medio e lungo termine). L'obiettivo della valutazione comprende tutti i siti produttivi e di smistamento del Gruppo situati in diverse aree d'Italia. A seguito di un ampio processo di screening, lo scenario "RCP 8.5" dell'IPCC (segue un percorso di business as usual) è stato selezionato come scenario climatico rilevante per valutare i rischi fisici e le opportunità per Poste Italiane. Al fine di valutare i potenziali impatti di eventi fisici legati all'evoluzione dei cambiamenti climatici sul business del Gruppo, è stato effettuato un risk assessment che ha considerato l'entità del rischio esistente nei siti e il rischio futuro fino all'anno 2022 (scenario di medio termine). Oltre alle ipotesi sottostanti al modello scelto, sono stati studiati i dati relativi ai principali parametri di precipitazione e di temperatura dello scenario e confrontati con i dati attuali al fine di determinare l'importanza della variazione rispetto al rischio esistente nei siti esaminati.
Il risultato di prodotto viene poi tradotto in giorni potenziali di interruzione dell'attività e poi moltiplicato per il valore in termini di ricavi persi (euro) di un giorno di interruzione dell'attività. Gli eventi meteorologici estremi e i cambiamenti nell'andamento delle precipitazioni sono quindi il rischio emerso dall'analisi di scenario. La maggiore gravità degli eventi meteorologici estremi come piogge, temporali, nevicate e possibili alluvioni o gelate, potrebbe causare interruzioni della produzione, dello smistamento e quindi delle attività logistiche, danni ai siti e maggiori costi logistici. Tali danni fisici acuti e l’interruzione della distribuzione di energia determinerebbero un impatto negativo sulla performance finanziaria aziendale, quindi sui risultati e sui flussi di cassa, nonché una lesione della reputazione e la conseguente perdita di fiducia da parte dei clienti. Un esempio è rappresentato dalle alluvioni verificatesi a Genova nel 2011, 2014 e 2016, a seguito delle quali il Gruppo ha collaborato con le istituzioni nazionali e locali. Le inondazioni sono state causate da molte piogge che hanno superato picchi superiori ai 500 mm in poche ore, in diverse zone di Genova e provincia, determinando i conseguenti allagamenti o torrenti in piena. Il violento temporale che ha portato allo straripamento dei fiumi, ha poi generato una grande ondata di acqua mista a fango e detriti che ha spazzato via mezza città provocando morti e feriti e causando danni alle infrastrutture. Tra queste, anche gli Uffici Postali di Poste Italiane sono stati danneggiati, con conseguente sospensione dei servizi.
Come anticipato, Poste Italiane ha effettuato un'analisi basata sui propri stabilimenti di produzione e smistamento dislocati in diverse zone d'Italia, in considerazione di una possibile interruzione dell’attività. In questo modo il Gruppo ha potuto valutare i potenziali impatti finanziari, rispetto al 2022, legati agli eventi climatici. Secondo le suddette valutazioni, i siti con il maggiore impatto finanziario potenziale dovuto alle inondazioni nel 2022 sono situati nelle regioni dell’Italia settentrionale. In particolare, il nuovo hub di Bologna è stato identificato come uno dei siti a maggior rischio e che comporterebbe consistenti perdite di ricavi, in caso di interruzione dell'attività, a causa della sua rilevanza operativa. Rispetto ai rischi fisici, il Gruppo prevede in risposta specifiche misure di mitigazione, di seguito esplicitate all’interno della tabella.
DRIVER DI RISCHIO | IMPATTI NEGATIVI | ORIZZONTE TEMPORALE | PRINCIPALI AZIONI E STRUMENTI PER LA GESTIONE DEL RISCHIO | OPPORTUNITÀ |
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5.Condizioni climatiche estreme |
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Medio Termine | Al fine di garantire l’operatività aziendale anche in caso di condizioni climatiche estreme, Poste Italiane ha adottato piani di business continuity e disaster recovery oltre ad azioni finalizzate a prevenire danni fisici alle strutture. Tra queste vi è la certificazione ISO 45001, sistema di gestione che prende in considerazione anche elementi strutturali di un’azienda per la gestione dei rischi sulla sicurezza. Inoltre, per prevenire possibili ulteriori danni causati da eventi climatici estremi, il Gruppo ha sviluppato un sistema di monitoraggio ambientale per la determinazione della concentrazione media annua di gas radon nell'aria, analizzato sulla base della valutazione del rischio di esposizione a radiazioni ionizzanti. Infine, per il coordinamento di attività emergenziali e di ripristino, Poste Italiane intrattiene il dialogo con le istituzioni (es. Protezione Civile, Difesa Civile) e si interfaccia con gli enti preposti e con gli organismi internazionali di protezione e difesa (es. partecipazione a esercitazioni o altre iniziative, ecc.). |
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